Forno Breda festeggia 115 anni: «Il pane, una passione di famiglia da quattro generazioni»

Il segreto per competere con la grande distribuzione è dirigere l'attività a livello familiare utilizzando materie a km zero

TREVISO - Ben 115 anni di ininterrotta attività e non sentirli affatto. Dal 1907 il Forno Breda lungo Via Noalese a San Giuseppe è luogo di ritrovo per un intero...

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TREVISO - Ben 115 anni di ininterrotta attività e non sentirli affatto. Dal 1907 il Forno Breda lungo Via Noalese a San Giuseppe è luogo di ritrovo per un intero quartiere, un panificio che non ha mai fatto mancare il pane ai trevigiani. Nemmeno nel periodo bellico a cavallo delle due guerre mondiali quando la panificazione non è mai stata sospesa nonostante i bombardamenti sulla città. Così come durante la pandemia, con tanto di servizio a domicilio in collaborazione con l'associazione di volontariato Anteas. Un'eccellenza imprenditoriale cittadina premiata dal sindaco di Treviso Mario Conte che, accompagnato dal consigliere comunale Antonio Dotto, ha donato l'attestato di merito che segue la qualifica di Locale storico del Veneto ottenuta negli anni scorsi dalla Regione. «Da 115 anni la famiglia Breda fa il pane, quello buono, ma è anche un modello di artigianato di qualità e un punto di riferimento per il quartiere di San Giuseppe. Per questo motivo ho voluto consegnare un attestato di merito a Emiliano come omaggio al suo forno presente a Treviso dal lontano 1907» afferma il primo cittadino.


L'IMPRESA
Quella della famiglia Breda è una storia che comincia da lontano. Fondatori di questa ultracentenaria attività furono Attilio Breda e Anna Berton quando la famiglia Breda era già titolare di un alimentari in Via Riccati. Nel 1907, però, il trasferimento a San Giuseppe dove, nell'attuale sede, iniziarono a collaborare anche i figli, tra i quali Eugenio che nel 1935 proseguì l'attività di famiglia insieme ai suoi quattro figli Attilio, Giovanni, Luigi e Daniela. Di questi solo due rimasero poi nel ramo della panificazione: Giovanni, che nel 1970 aprì una attività a Sant'Antonino assieme alla moglie Rosetta; e Luigi che con la moglie Assunta nel 1986 decise di dare inizio alla ristrutturazione dell'intero edificio con annesso panificio ribattezzandolo Forno Breda. Da qui il vero rinnovamento: nel 1997 viene inserita anche la produzione di pasticceria curata soprattutto del figlio Emiliano che dal 2005, assieme alla moglie Cinzia, continua la tradizione di famiglia.


I PRODOTTI
«Oggi produciamo sia prodotti da forno che di pasticceria, con un occhio di riguardo anche ai rinfreschi sottolinea Emiliano Breda, titolare del panificio Tra le nostre produzioni più richieste, oltre ovviamente al pane, ci sono i nostri crostoli al prosecco, le castagnole, le frittelle ripiene, i biscotti (come zaetti, cantuccini, novarelli e lingue di gatto), le colombe pasquali, i panettoni, i pandori, i taralli, i crackers ed i grissini caserecci. Senza poi dimenticare le torte, il tiramisù, i dolcetti di mandorle e le crostate. Tutti prodotti realizzati con ingredienti semplici e genuini della tradizione trevigiana per ricette che ricercano sempre la giusta alchimia di sapori». «Siamo ormai alla quarta generazione di panificatori, ma resistere in questo contesto storico-economico non è facile osserva Breda Bisogna continuamente innovarsi per stare al passo con le richieste dei clienti, ma spesso manca la giovane manodopera sempre meno interessata a questo lavoro che occupa dal lunedì al venerdì. Il segreto per competere con la grande distribuzione è però quello di dirigere l'attività a livello familiare utilizzando materie a km0 di filiera totalmente italiana».

 


 

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Il Gazzettino