Anche quest'anno il Panevin non si farà, «Covid e influenza sono un pericolo»

Ad annunciarlo è l'ex patron del Villaggio del Fanciullo, Rosset

Anche quest'anno il Panevin non si farà, «Covid e influenza sono un pericolo»
PORDENONE - Nulla, neppure quest'anno. Già, perchè il Panevin più importante della città, quello organizzato dall'associazione Panorama con la...

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PORDENONE - Nulla, neppure quest'anno. Già, perchè il Panevin più importante della città, quello organizzato dall'associazione Panorama con la Propordenone e il Villaggio del Fanciullo non si farà. Sono già tre anni che il fuoco non brucia le fascine. Un vuoto che rischia di essere pesante perchè si tratta di una tradizione che andava avanti da tantissimi anni. Ma cosa è successo? Ancora una volta è il Covid, almeno così viene comunicato, che continua a non dare tregua. Sembrerebbe, insomma, che il rischio è ancora alto a fronte del fatto che nei primi giorni dell'anno, oltre all'epidemia di Covid che sta colpendo ancora duro, ci sarà pure il picco dell'influenza. A comunicarlo è l'ex patron del villaggio del fanciullo, Eugenio Rosset. La decisione, però, è stata presa dal nuovo consiglio del Villaggio. Una decisione che ha colto di sorpresa anche le stesse associazioni.


LA CAUSA
«Con enorme dispiacere mi vedo costretto a dare una cattiva notizia ai miei cari concittadini». A parlare è Eugenio Rosset che in serata ha inviato una nota pur non essendo più lui il legale rappresentante del Villaggio del Fanciullo. «A gennaio - va avanti - per il terzo anno consecutivo, non si svolgerà il tradizionale Panevin. Dopo oltre vent'anni di tradizione, a causa dei rischi legati al Covid, si è deciso a titolo precauzionale lo stop del più importante momento di aggregazione del Friuli Occidentale, nell'area verde della Comina, organizzato da Cittadella della formazione e della solidarietà Fondazione Opera Sacra Famiglia, associazione Panorama, ProPordenone, Gruppo Alpini Pordenone e tanti altri sodalizi e con il sostegno del Comune di Pordenone».


I TEMPI
«Dovremo aspettare un altro anno per ritrovarci tutti assieme davanti al Panevin più grande del Friuli Occidentale - va avanti Rosset - recitando filastrocche e litanie augurali in dialetto pordenonese struggenti e nello stesso tempo ironiche tipiche del nostro passato contadino, semplice e schietto. Servirà un altro anno anche per vedere i bambini, accompagnati dai genitori, dare fuoco con le fiaccole alla grande pira epifanica e poi gustare tutti assieme, piccoli e grandi, nuovi e vecchi cittadini, ricchi e poveri, pinza e vin brulè, pasta e fasioi, muset e brovada. Senza perdere mai d'occhio l'andamento del fumo, perché se le faive le va a mattina, ciòl su'l sac e va a farina. Se le faive le va a sera, Pan e poenta fa piena a caliera».


ECOLOGICO
«Non possiamo dimenticare - va avanti Rosset - che il Panevin della Comina è ecologico, rispettoso dell'ambiente, aperto a tutta la cittadinanza e in particolar modo a tutte quelle associazioni o a gruppi di persone che, per rispetto delle regole anti-inquinamento, negli anni si erano viste costrette a rinunciare al proprio falò epifanico per evitare che le polveri sottili facessero aumentare troppo l'inquinamento. Per salvaguardare l'aspetto ambientale e nello stesso tempo la trasmissione delle tradizioni, nel gennaio 2013 la Cittadella della formazione e solidarietà Fondazione Opera Sacra Famiglia, ProPordenone e Associazione Panorama avevano creato il primo falò ecologico di una lunga serie: la pira è composta soltanto di legno e ramaglie di legno e lo spegnimento veniva effettuato da personale professionista, secondo i principi della combustione eco-sostenibile: l'acqua veniva nebulizzata e lo spegnimento avveniva per soffocamento».


IL FUTURO


«Sia chiaro - conclude - non è un addio al Panevin: tornerà, ne sono sicuro, più grande di prima. E con questo entusiasmo auguro a tutti Buon Natale e un prospero 2023».
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Il Gazzettino