Troppi obblighi e responsabilità a rischio la tradizione dei Panevin

Troppi obblighi e responsabilità a rischio la tradizione dei Panevin
ODERZO  - C’è malumore a Fratta fra coloro che, come ogni anno, si sono attivati per l’organizzazione del Panevin. A luglio sono entrate in vigore nuove...

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ODERZO  - C’è malumore a Fratta fra coloro che, come ogni anno, si sono attivati per l’organizzazione del Panevin. A luglio sono entrate in vigore nuove normative sulla sicurezza che rendono assai complicato organizzare tale evento. Per inciso non è un problema solo di Fratta. Il Panevin è una delle tradizioni più radicate nell’opitergino, quasi ogni frazione accende la sua bella pira: da Fratta a Faè, da Camino a Rustignè. «Sono vent’anni che facciamo il Panevin – dice Massimo Serafin, uno degli organizzatori -. Motivo di svago di tradizione e di compagnia».


GLI OBBLIGHI
Il volontario si è recato in municipio per gli adempimenti del caso, trovandosi di fronte, a suo dire, «il muro della burocrazia». «Ci chiedono di compilare tabelle di calcolo del rischio, presentare delle planimetrie e un piano di evacuazione con tanto di perizia di un tecnico abilitato. Bisogna organizzare una squadra antincendio, sottoscrivere un’assicurazione assumendosi la responsabilità civile e penale. Sinceramente  ci stanno esasperando. Tanto più che da anni noi a Fratta facciamo le cose secondo tutti i crismi. Abbiamo rinunciato a lanciare i fuochi d’artificio proprio per avere maggiore sicurezza. Adesso con tutti questi adempimenti è davvero un problema». 

 
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Il Gazzettino