Portogruaro, “pane sospeso” per le persone che si trovano in difficoltà

Il "pane sospeso" al panificio Bonfanti di Summaga di Portogruaro
PORTOGRUARO - “Pane sospeso” a Portogruaro per le famiglie indigenti. Come a Napoli, dove ha fatto scuola l’usanza del caffè sospeso nei locali...

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PORTOGRUARO - “Pane sospeso” a Portogruaro per le famiglie indigenti. Come a Napoli, dove ha fatto scuola l’usanza del caffè sospeso nei locali pubblici per chi non è in grado di pagarselo, nella cittadina del Lemene c’è chi ha pensato di mettere a disposizione il pane per quanti si trovano in difficoltà economica. «Abbiamo iniziato da una settimana - spiegano Katia Cassan e il marito Michele Bonfanti del panificio “Bonfanti” di Summaga di Portogruaro - è subito c’è chi è arrivato per prendere il sacchetto».


 

SPIRITO NATALIZIO
Ciò che non dovrebbe mancare mai tra le mura di casa, come il pane, negli ultimi tempi non è così scontato. «Siamo a conoscenza delle difficoltà economiche di diverse famiglie del paese - spiega la famiglia Bonfanti - così, spinti anche dallo spirito natalizio, abbiamo pensato di dare il nostro aiuto a chi è meno fortunato».
Dalla scorsa settimana i due panettieri hanno iniziato la loro lodevole iniziativa con la donazione del pane che, come nella preghiera cristiana, è quotidiana. «Non abbiamo mai buttato di fatto il pane che la sera avanzava in panificio - spiega Katia - un tempo lo davamo agli animali. Poi abbiamo pensato di cambiare e donarlo proprio con le avvisaglie di famiglia bisognose nella nostra frazione. Da qui la decisione di preparare dei sacchetti con alcuni panini, assolutamente di giornata, che mettiamo sul davanzale del negozio». Un’iniziativa che è stata resa pubblica dagli stessi negozianti attraverso i canali social e che ha riscosso il consenso di tantissimi compaesani.
 

LA TESTIMONIANZA
«La sera, prima di chiudere, mettiamo tutto il pane che è avanzato nelle buste che mettiamo fuori - raccontano Katia e Michele - la prima sera erano tre sacchetti e sono subito stati prelevati. Il giorno successivo uno è avanzato, poi gli altri sono stati presi. Inevitabilmente ci spiace buttare il pane, così lo doniamo ai nostri compaesani. Speriamo arrivi davvero a chi ne ha bisogno. Sappiamo, del resto, che ci sono diverse famiglie indigenti. Non tutti però vengono la sera a prendere il pane, probabilmente perché si vergognano di far conoscere la loro situazione. Vogliamo ricordare loro che non hanno colpe se si trovano in situazioni di difficoltà e che non devono aver timore a passare. Se non ci aiutiamo tra noi chi lo dovrebbe fare»?


Così Katia e Michele, che da oltre 25 anni lavorano nel panificio di via Montecassino, continuano nella loro lodevole iniziativa nella speranza di poter essere di aiuto. «Non sappiamo se e quando fermarci - conclude la coppia - abbiamo scelto di mettere il pane vicino alla cassetta dei libri che dalla scorsa estate sono a loro volta all’esterno del negozio per essere letti e donati. Da allora più di qualcuno si ferma a leggere e a portare dei libri. Ci fa piacere portare il nostro contributo alla comunità». 

 

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Il Gazzettino