Rincari, un fornaio su cinque a rischio chiusura

Un'iniziativa per promuovere il pane a Mestre
VENEZIA - «Siamo in difficoltà. A livello provinciale, entro l’anno sarà a rischio almeno il 20% delle attività». A lanciare l’allarme...

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VENEZIA - «Siamo in difficoltà. A livello provinciale, entro l’anno sarà a rischio almeno il 20% delle attività». A lanciare l’allarme per l’intera categoria, chiedendo al nuovo governo un intervento immediato per un bene da lui definito «di prima necessità», è Massimo Gorghetto, presidente di Confcommercio Mestre e presidente dei panificatori della provincia di Venezia. La situazione del centro storico denunciata sabato scorso sul Gazzettino da Paolo Stefani (presidente dell’associazione veneziana panificatori e titolare dello storico forno Colussi), è grave anche per la provincia. 


Chi ha stretto i denti per poter raggiungere la pensione, in mancanza di un ricambio generazionale e alla luce delle recenti criticità è facile che ora metta in conto la chiusura definitiva.


I CONTI
La preoccupazione è forte e l’aumento del costo del pane - assestatosi mediamente solo attorno al 7-8% - non basta per il settore a far quadrare i conti. «Si tratta di percentuali non sufficienti a colmare tutte le spese del momento», marca Gorghetto, che tira in ballo l’ultima bolletta dell’energia arrivata in azienda. «Mediamente pagavo circa 1500 euro al mese – dice, facendo riferimento al suo panificio in via Mestrina – ma adesso siamo arrivati a 6500, con un aumento intorno al 300%». Cifre triplicate, se non addirittura quadruplicate, in un contesto in cui il rincaro più consistente lo sta rivelando il pane surgelato proveniente dalla Romania.
«Contrariamente al nostro, ha subìto degli aumenti esagerati, che possono superare anche il 20%, poiché deve essere stoccato là e portato poi qui attraverso dei camion frigoriferi».


IN TERRAFERMA


Quale la situazione a Mestre? «Una volta c’erano una novantina di attività, adesso ci si aggira sulla sessantina: un calo fisiologico, anche perché personale non se ne trova», prosegue il presidente, spiegando come mettere in pratica qualche azione per risparmiare non sia facile. «Si sta attenti alle luci, ma è pur vero che tenerle spente non è fattibile. Personalmente ho un forno elettrico con 4 camere e ne spengo una quasi subito. Non può però fare lo stesso chi lo ha a gas. In quel caso il forno va tenuto acceso dalla notte fino a cottura terminata».
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Il Gazzettino