Chioggia e Pordenone le nuove capitali del pandoro

Chioggia e Pordenone le nuove capitali del pandoro
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Se dici panettone pensi a Milano, se dici Pandoro a Verona, dove quasi 140 anni fa, il 4 ottobre 1884 Domenico Melegatti presentò il brevetto al Ministero di Agricoltura e Commercio del Regno d'Italia. Ma è ancora così? Non proprio. Certo, a Milano e Verona la tradizione dei due grandi lievitati italiani del Natale resta viva e forte, ma è ormai diffusa da anni, in tutta Italia, e con risultati sorprendenti. Basti pensare ai grandi panettoni che arrivano dal sud, in particolare dalla Campania, ma anche Sicilia e dalla Basilicata.


Panettone "re" del Natale? Probabilmente sì, ma di misura e, comunque, il Pandoro cresce e recupera terreno e appeal, come si nota anche nel settore classifiche, contest e degustazioni che negli ultimi anni ha cominciato a guardare al pandoro con nuova attenzione. E, a proposito di concorsi e classifiche, anche in questo caso - come per il panettone - a Nordest ce la passiamo piuttosto bene. Anzi, benissimo.


SCARPA, COLPO GROSSO
«I grandi lievitati di Daniele Scarpa sono da tempo nei nostri radar spiegano gli assaggiatori di "Dissapore", uno dei portali più seguiti, professionali e scrupolosi del settore - ma non ci aspettavamo un risultato del genere. Senza dubbio il miglior pandoro d'Italia del 2023» è, in sunto, la motivazione del premio. Lo trovate a Chioggia, alla pasticceria Nelly's (prezzo al chilo, 35 euro), ed è al comando di una classifica nella quale fra i battuti ci sono nomi come Iginio Massari (9.) e Vincenzo Tiri (5.) con il Nordest rappresentato anche da Follador (Pordenone), sesto, e Renato Bosco di San Martino Buonalbergo, Verona (8.)


CERTEZZA FOLLADOR
Follador, dicevamo, è del resto da anni un nome di riferimento per il pandoro e, per il 2023, ha incassato anche il prestigioso secondo posto assegnatogli dal Gambero Rosso a livello nazionale, per la "cottura impeccabile, la trama aromatica di grande piacevolezza, il perfetto intreccio tra burro, vaniglia e una leggera nota biscottata, morso soffice e scioglievole".
Davanti a Follador (prezzo 42 euro) solo Iginio Massari, in una classifica dove il Nordest è presente anche con Olivieri 1882 (5.) di Arzignano (Vi) e Saporarte (15.), realtà artigianale padovana. I prezzi? 39 euro per Olivieri, 36 per Saporarte.


OCCHIO AI PREZZI


Prezzi importanti, certo, di sicuro non popolari. Altroconsumo, lo storico mensile italiano dalla parte dei consumatori, viene in soccorso con una sua accurata degustazione dedicata ai pandori da supermercato - di chi preferisce godersi le dolcezze del Natale restando su fasce di prezzo decisamente meno impegnative, stilando una classifica che, per il 2023, vede al primo posto il Tre Marie (prezzo medio, 13 euro al chilo), al secondo il pandoro Conad (4 euro, miglior rapporto qualità/prezzo) e al terzo il Bauli (7 euro), tutti prodotti industriali nei quali vanno considerati - per giustificare l'enorme differenza di prezzo alcuni fattori, dalle economie di scala (un conto è produrre 3mila pezzi, un altro sfornarne 7 milioni come Bauli) alla presenza di conservanti ed emulsionanti che allungano la durata del prodotto a molti mesi dalla data di produzione. Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino