Villafranca. Daniele e Leonardo alla mini Dakar a bordo di una Panda con il leone di San Marco sul cofano e la scritta «semo veneti»

Per i partecipanti niente wi-fi, niente Gps, in mano solo la bussola, il roadbook fornito dall’organizzazione, poche regole da seguire, spirito di adattamento e di orientamento

Daniele Lattivi e Leonardo Pinato
VILLAFRANCA - L’amicizia che li lega fin dalla nascita, la passione per le auto e un po’ di follia. Sono gli ingredienti che hanno dato vita all’avventura di...

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VILLAFRANCA - L’amicizia che li lega fin dalla nascita, la passione per le auto e un po’ di follia. Sono gli ingredienti che hanno dato vita all’avventura di Daniele Lattivi e Leonardo Pinato, entrambi imprenditori 47enni di Villafranca, nati a distanza di un paio di mesi l’uno dall’altro. Sono stati fra i partecipanti della Panda Raid, ovvero la mini Parigi Dakar a cui si può partecipare solo alla guida di una Fiat Panda. La loro “Leonessa”, una Panda 4x4 del 1984, con tanto di stemma del Leone di San Marco sul cofano e la scritta “semo veneti” di originale aveva tutto, comprese la carrozzeria e il colore che è quello di 38 anni fa.

La sfida

La sfida per la coppia di amici era quella di affrontare la gara, 2.000 chilometri in Marocco in un percorso suddiviso in 7 tappe, senza apportare alcuna modifica all’auto. Pure il motore era quello originale della 127. La loro “Leonessa” era la più anziana in gara, assieme all’auto di un team olandese: nessun potenziamento, nessun adattamento da rally, sui percorsi accidentati la Panda ha corso solo con le sue forze. L’auto è stata preparata solo con il necessario per la gara: estintori, cassetta del pronto soccorso, pedane per la sabbia, prese usb e scorte di benzina. Daniele e Leonardo condividono la passione per le auto e quest’anno hanno avuto l’idea di iscriversi per la prima volta alla Panda Raid. Il rally amatoriale con organizzazione spagnola ha visto partire 303 equipaggi da Almeria, in Spagna, dove erano previste le prove tecniche, e arrivare alla tappa finale di Marrakech, in Marocco, 220 auto. Fra questi anche l’equipaggio 111 partito ben prima da Villafranca. «É stata una bella avventura – ha raccontato Daniele - quando ci siamo iscritti non avevamo assolutamente in mente di piazzarci in classifica, volevamo far correre la nostra vecchia Panda così com’era, senza alcuna modifica. Eravamo solo in due equipaggi a gareggiare senza aver adattato l’auto, è stata questa la sfida mia e di Leonardo. Non solo abbiamo completato tutto il percorso che prevedeva 1.700 chilometri di fuori strada, ma nella classifica generale siamo arrivati 83esimi e nella tappa finale ci siamo piazzati al 31esimo posto». Per i partecipanti niente wi-fi, niente Gps, in mano solo la bussola, il roadbook fornito dall’organizzazione, poche regole da seguire, spirito di adattamento e di orientamento che non è mancato al team di Villafranca. Tappa dopo tappa, hanno sentito crescere anche la competizione. «Non male per essere la nostra prima esperienza in cui bisogna avere anche un buon senso dell’orientamento – ha sottolineato Daniele - perché non c’è alcun sistema tecnologico avanzato su cui fare affidamento. E anche questo è il bello dell’esperienza: una vecchia macchina e due amici assieme».

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Il Gazzettino