Palmanova. L'intera frazione di Jalmicco in marcia contro il centro migranti, anche il parroco contrario: «Scelta piovuta dall'alto»

Circa 700 degli 800 abitanti hanno camminato dalla piazza all'ex caserma. Solidale anche monsignor Del Zotto

Un momento della protesta a Jalmicco
PALMANOVA - Trasversali, arrabbiati, in cerca di risposte. Oltre 700 persone, nella piccola frazione di Jalmicco di Palmanova che conta 800 abitanti, hanno preso parte ieri...

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
99,98€
40€
Per 2 anni
ATTIVA SUBITO
OFFERTA MIGLIORE
ANNUALE
49,99€
19€
Per 1 anno
ATTIVA SUBITO
 
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
ATTIVA SUBITO

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
ATTIVA SUBITO
 
ANNUALE
49,99€
11,99€
Per 1 anno
ATTIVA SUBITO
2 ANNI
99,98€
29€
Per 2 anni
ATTIVA SUBITO
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 3 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno

PALMANOVA - Trasversali, arrabbiati, in cerca di risposte. Oltre 700 persone, nella piccola frazione di Jalmicco di Palmanova che conta 800 abitanti, hanno preso parte ieri alla manifestazione di protesta contro la realizzazione di un centro accoglienza migranti nella ex caserma Lago di Jalmicco, organizzata dal Comune con la partecipazione di tutto il Consiglio comunale (anche il Centrodestra), del Comitato cittadini Jalmicco, dei rappresentanti dei Comuni limitrofi. Hanno preso la parola il sindaco Giuseppe Tellini, il consigliere di opposizione di Palmanova Luca Marzucchi a nome di tutti i gruppi di minoranza, il portavoce del Comitato Alberto Della Piana, la consigliera del Comune di Udine Anna Paola Peratoner e i consiglieri regionali Francesco Martines, Enrico Bullian, Laura Fasiolo, tutti concordi che il sito non è idoneo e la comunità non è in grado di reggerlo.

L'APPELLO

Da tutti è stato lanciato un appello al Commissario straordinario e alla Regione che ha poteri decisionali in merito, affinché ascoltino il territorio; il rischio è un escalation delle tensioni sociali. «Questa ventilata ipotesi ci lascia sconcertati e preoccupati per l'evidente sproporzione tra la struttura, i suoi numeri e l'oggettiva impossibilità, per la nostra piccola comunità, circa 800 anime, di gestire e affrontare quella che si configura come una pericolosa alterazione della nostra quotidianità» ha dichiarato Alberto Della Piana, portavoce della protesta. «Jalmicco ha aggiunto Della Piana è stata già in passato all'attenzione delle istituzioni sovracomunali con infrastrutture impattanti e in grado di snaturare il nostro territorio: dal canale scolmatore all'elettrodotto, dalla nuova e inutile bretella Jalmicco-San Vito al Torre all'enorme campo fotovoltaico, ci sentiamo letteralmente soffocati da tanta e sgradita attenzione nei nostri confronti».

LA SCELTA

«Ora questo hotspot che se confermato diventa l'ennesima decisione imposta dall'alto senza alcuna preoccupazione nei nostri riguardi, della nostra tradizione, della nostra storia. E allora ci chiediamo il perché di tanta prevaricazione. Siamo preoccupati per la nostra sicurezza, per la sicurezza delle nostre famiglie, dei nostri beni».

I TRATTORI

Ad aprire il corteo i trattori degli agricoltori della zona e subito dietro il sindaco di Palmanova Giuseppe Tellini che ha spiegato i motivi del no a quel sito in una realtà come quella di Jalmicco: una struttura fatiscente in una comunità di 700 persone con pochissimi servizi. Il corteo si è mosso dalla Piazza di Jalmicco, subito dopo la messa durante la quale è stato letto anche un messaggio di monsignor Angelo Del Zotto solidale con le preoccupazioni della popolazione. Avviata anche una raccolta firme.

LE INIZIATIVE

Già annunciate ulteriori iniziative. «Questo territorio, costituito da piccoli paesi, non può sopportare un centro con centinaia di migranti, con una decisione imposta, calata dall'alto e senza alcun confronto con le Amministrazioni e le Comunità locali» hanno ribadito i cittadini, tutti uniti. Ma non è solo la piccola frazione contraria. Il "no" si è alzato anche dai residenti di Palmanova e di alcuni dei Comuni limitrofi, pure quelli amministrati dal Centrodestra. Come dire che la struttura non piace praticamene a nessuno. Il vero rischio è che se verrà indicato un nuovo sito, accadrà la stessa cosa.

Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino