VENEZIA - A Venezia i pali in laguna e lungo i canali cambiano, potranno rimanere in legno ma, per sfuggire all'aggressione dei crostacei e altro, si potrà usare la plastica...
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Naturalmente la modifica sarà 'mascherata', tutti i pali dovranno sembrare in legno nel rispetto della tradizione. Dopo anni di sperimentazione e un recente annuncio oggi è stato sottoscritto, a Ca' Farsetti sede del Comune, l'addendum al «Protocollo d'intesa relativo alla possibilità di utilizzo di tipologie di pali in materiale diverso dal legno naturale nel contesto lagunare».
A firmare il documento che sancisce il passaggio epocale il Comune, la Soprintendenza e Provveditorato per le opere pubbliche.
L'ambito di applicazione del protocollo d'intesa siglato oggi comprende i pali di ormeggio, le dame d'ingresso e le briccole (quelle che delimitano i canali transitabili negli spazi acquei aperti), i pali da pontile ed i pali da palazzo, le cabine mareografiche, le paratie frangiflutti, i pali per segnalazioni e strutture di protezione delle barene e dissipazione del moto ondoso.
Ogni tipo di utilizzo dei materiali, a seconda di luogo e rischio 'aggressione' da agenti esterni. Nel primo gruppo rientrano i pali in legno (rovere, pino, azobé e demerara) senza protezione, in legno protetto da trattamento antiteredine ed in legno protetto da guaina termo restringente.
Del secondo gruppo fanno parte i pali in poliuretano espanso con anima metallica, in materiale riciclato eterogeneo al 100% proveniente da rifiuti solidi urbani ed i pali estrusi in polietilene con anima in acciaio. Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino