«Palestra di fascismo a Verona»: il volantino è stata una goliardata e Sboarina ora vuole le scuse

«Palestra di fascismo a Verona»: il volantino è stata una goliardata e Sboarina ora vuole le scuse
VERONA - «Com'era ipotizzabile, la vicenda del presunto volantino si è sgonfiata e come avevo già detto si tratta di una goliardata. Invece per qualcuno...

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VERONA - «Com'era ipotizzabile, la vicenda del presunto volantino si è sgonfiata e come avevo già detto si tratta di una goliardata. Invece per qualcuno è stata l'occasione per far partire, anche con astuzia, la solita gogna su Verona». Lo ha detto il sindaco di Verona, Federico Sboarina, commentando le dichiarazioni di un giovane veronese che ha ammesso di essere l'autore «per provocazione» del volantino che annunciava l'apertura di una «palestra di fascismo», distribuito nelle cassette delle lettere di alcuni palazzi nel quartiere di Borgo Trento.

«A livello nazionale - ha proseguito Sboarina - è bastato un tweet di Paolo Berizzi o un post del giornalista Enrico Mentana per leggere ogni tipo di ironia sulla nostra città, resuscitando i soliti luoghi comuni che non corrispondono al vero ma che fanno tanto comodo a qualcuno. Come ad esempio alla sinistra veronese e ai suoi consiglieri comunali, che non si sono fatti pregare nel gettare fango sulla propria città che pure vivono tutti i giorni».

«Adesso mi aspetto le rettifiche e le scuse, vediamo se arrivano. Intanto, continuerò a fare ogni atto utile per tutelare l'immagine di Verona e a indicare pubblicamente che preferisce il fango alla verità» ha concluso Sboarina.

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Il Gazzettino