Palazzo Ducale, ecco il nuovo restauro: si rifà il trucco con 2,8 milioni

Palazzo Ducale, ecco il nuovo restauro: si rifà il trucco con 2,8 milioni
VENEZIA - Dopo un quarto di secolo circa, tornano le impalcature sulle facciate principali di palazzo Ducale. Allora fu coperta l'intera superficie e ci furono coperture...

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VENEZIA - Dopo un quarto di secolo circa, tornano le impalcature sulle facciate principali di palazzo Ducale. Allora fu coperta l'intera superficie e ci furono coperture artistiche che facevano vedere in spaccato anche parte dell'interno dell'edificio. Questa volta, però, sembra che non sarà necessario, perché saranno utilizzati ponteggi leggeri e telescopici che non nasconderanno necessariamente la visione del palazzo e consentiranno ai restauratori e muratori di muoversi verticalmente fino a dove sarà necessario.


A spiegarlo è stata l'architetto del Comune Stefania Liguori, in commissione Lavori Pubblici assieme all'assessore Francesca Zaccariotto. Su invito della presidente Deborah Onisto, hanno spiegato il restauro che il prossimo anno coinvolgerà i 134 merli e le 128 guglie sulla sommità e, successivamente, le facciate sulla Piazzetta e sul Molo e le cinque finestre gotiche del sottotetto.
«Il progetto esecutivo è stato approvato in Giunta a settembre - ha detto Zaccariotto - e ora è in fase di gara che speriamo di chiudere entro l'anno. Il progetto è a cura di un raggruppamento di studi professionali (arch Torsello, ing Boaretto, ing Di Marco, studio Sares) e riguarda oltre alla parte esterna anche la messa in sicurezza dell'impiantistica con 2.8 milioni dal bilancio comunale».


GUGLIE E MERLI

«Preliminarmente - ha poi spiegato Liguori - è stata fatta una campagna di indagine visiva e di laboratorio e con georadar che ha dato buoni risultati sulla conoscenza dello stato attuale delle facciate. Prima si interverrà sulla sommità, dove in passato sono stati effettuati molteplici interventi e alcuni elementi non sono completamente originali, altri sono stati scomposti e ricomposti con graffette metalliche per consentirne la stabilità. Vedremo quali elementi sono più vulnerabili e sarà anche ripristinato il canale di gronda dietro merli e guglie. Fondamentale - ha aggiunto - è riuscire a tenere agganciate le strutture che sono innestate per 20 centimetri alla base e non sempre questa garantisce un'ottima tenuta. Faremo in modo che l'acqua possa evitare problemi e poi si metteranno perni metallici che si agganceranno a una calza di base che terrà questi elementi coesi con la struttura muraria».


LE FACCIATE

Poi si interverrà sul rivestimento delle facciate a losanghe e sulle cornici delle 5 finestre gotiche sulla facciata ovest attualmente messe in sicurezza con una rete che contiene gli elementi decorativi nel caso questi si staccassero. Sarà fatto il ripristino delle cornici e poi sulle vetrate a piombo con elementi circolari che col maltempo del 2019 alcuni elementi erano stati danneggiati.


«Lo stato delle facciate non è particolarmente preoccupante - ha concluso - ma la disgregazione delle malte consente infiltrazioni di acqua. Le indagini georadar hanno consentito di vedere quanta acqua è andata nella parte retrostante. Abbiamo individuato i punti più vulnerabili che consentiranno attraverso perni a tenere agganciata la copertura e agiremo in prossimità delle finestre per vedere se ci sono punti da sigillare meglio».

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Il Gazzettino