Il 20 dicembre il ministro degli Esteri Angelino Alfano annuncia che “l’Italia ha destinato un contributo di emergenza di 1 milione di euro” all’Ucraina....
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Di sicuro Sandonà e Valdegamberi non stanno minimizzando. Sono gli stessi consiglieri che, assieme al presidente dell’assemblea legislativa veneta Roberto Ciambetti lo scorso autunno hanno sfidato le autorità ucraine recandosi in visita in Crimea, al punto da finire schedati nella lista nera dei nemici di Kiev. E adesso riferiscono di notizie riportate da siti russi secondo cui il milione di euro di aiuti umanitari all’Ucraina sarebbe il «riscatto» per riavere i quadri.
«Il presidente ucraino Poroshenko si è ben guardato dal venire personalmente a Verona per riconsegnare i quadri trafugati nella primavera scorsa al museo di Castelvecchio; sapeva benissimo che sarebbe stato contestato pubblicamente da molte persone - scrivono Sandonà e Palmarino Zoccatelli, rispettivamente presidente e vicepresidenre dell’Associazione Veneto-Russia - Abbiamo appreso che prima di riconsegnare la refurtiva il governo ucraino ha ricevuto dall‘Italia un milione di euro per “aiuti umanitari”. Ci chiediamo se questo è il prezzo del riscatto o una semplice beneficenza, come sostiene l‘ineffabile Alfano? Se fosse confermata la ricompensa a fronte della restituzione, sarebbe gravissimo e motivo di vergogna per il nostro governo e per la nostra politica estera». E mentre Sandonà e Zoccatelli annunciano che si attiveranno per far presentare un’interrogazione parlamentare in merito, sulla vicenda interviene anche il consigliere regionale Valdegamberi: «Vergognoso il pagamento di 1.000.000 di euro all’Ucraina prima della partenza dei quadri di Castelvecchio verso Verona». «Perchè il nostro ministero degli Esteri - scrive Valdegamberi su Facebook - regala i soldi degli italiani ad un dittatore che fa iscrivere sul sito della morte Mirotvorets i cittadini ucraini suoi oppositori, in seguito barbaramente giustiziati, ed i cittadini anche italiani che hanno avuto il torto di criticare la sua politica? Perché in questi mesi la Farnesina non ha mosso un dito per far cancellare i nomi dei suoi concittadini (compreso il mio, quello del presidente del consiglio regionale Roberto Ciambetti e dell’ex assessore di Padova Marina Buffoni) da questo sito che circola tranquillamente su internet anche in lingua italiana? Invece di tutelare i propri concittadini il ministro degli Esteri italiano elargisce i nostri soldi per finanziare un dittatore e fa questo proprio prima della partenza dei quadri da Kiev verso Verona. Che strana coincidenza! Intanto le sanzioni alla Russia per le vicende dell’Ucraina sono state rinnovate di ulteriori sei mesi, senza darne notizia agli italiani». Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino