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PADOVA - Un tempo bisognava almeno aprire il portafoglio e tirare fuori il bancomat o la carta di credito, adesso non serve più nemmeno quello: la nuova tecnologia consente di utilizzare direttamente il proprio cellulare o addirittura l'orologio. In Italia sempre più persone effettuano pagamenti senza contanti e Padova non fa eccezione: in tutta la provincia le operazioni cashless sono aumentate del 16% nell'arco di un anno. Lo dice l'osservatorio della società SumUp che ha analizzato le transazioni nei bar e nei ristoranti confrontando l'anno in corso con il 2022.
Quanti preferiscono le transazioni digitali
Sul podio della classifica delle province con il più alto aumento di transazioni digitali ci sono Modena (+82%), Ancona (+54%) e L'Aquila (+51%). La prima città veneta è Venezia al decimo posto (+42%). Padova è al novantanovesimo posto. Interessante anche l'analisi degli scontrini medi legati ai pagamenti con modalità cashless: se nel 2022 a Padova ci si attestava a 28,9 euro, ora siamo a 26 euro. Un calo del 10% che può essere spiegato con le maggiori difficoltà economiche di tante famiglie dovute a inflazione e caro bollette.
Cosa dicono i commercianti
«Partiamo da un dato che confuta una certa lettura che vuole i commercianti refrattari all'utilizzo della moneta elettronica: l'Italia è il Paese dell'Unione Europea con più Pos installati e, dalla pandemia, ha registrato un forte aumento dell'utilizzo delle carte, aumento che l'"Osservatorio" di SumUp registra puntualmente - esordisce Patrizio Bertin, presidente dei commercianti Ascom -. Attualmente è difficile trovare a Padova e provincia un esercizio privo di Pos e se ad una prima sommaria valutazione potrebbe sembrare "debole" un aumento del 16%, va detto che si tratta di un implemento misurato su una base già consistente.
E cosa pensano i ristoratori
Il tema è di forte interesse anche per Filippo Segato, segretario dell'associazione dei pubblici esercizi Appe. «Sicuramente le transazioni digitali sono e continueranno ad essere in crescita per due motivi. Il primo: la gente le apprezza. Il secondo: ci sono sempre più turisti, in città ma anche alle terme e sui colli, e si sa che i turisti quando vanno all'estero vanno con la carta anziché con tanti soldi in contanti». Segato poi si mette al di là del bancone e parla a nome degli esercenti: «Le commissioni sono diminuite ma non sono ancora per noi a livelli accettabili. Si sta lentamente prendendo una strada di calmierare di questi costi anche grazie alle convenzioni che le nostre associazioni stanno siglando con alcuni istituti di credito». Segato si concentra poi su un altro fronte, quello della lotteria istantanea degli scontrini: «Tra fine ottobre e novembre prenderà il via questa lotteria che funzionerà in modo molto semplice. Una persona paga in modalità elettronica un importo pari o superiore ad un euro e nello scontrino che esce ci sarà un QR Code. Basterà andare a fotografarlo e una app dice se è stato vinto un premio in denaro messo in palio dallo Stato. Questo dovrebbe portare ad aumento sempre maggiore del pagamento elettronico. L'obiettivo del legislatore è proprio quello di aumentare le transazioni digitali e l'emissione collegata degli scontrini. Per baristi e ristoratori non cambierà nulla e poi sarà onere del consumatore verificare se lo scontrino sarà vincente oppure no. Ci sarà quindi un'ulteriore crescita dei pagamenti digitali e per questo servirà abbassare i costi di gestione perché altrimenti l'esercente si troverebbe costretto a riservare questi maggiori costi sul cliente, che è l'ultima cosa che noi vogliamo».
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