Stop ai vitalizi di tutte le legislature del Consiglio Regionale. Abbassamento dell'indennità di carica dei consiglieri regionali da 6.600 a 5.000 euro al mese. Eliminazione...
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Jacopo Berti, consigliere capogruppo del Movimento Cinque Stelle in Consiglio regionale, ha presentato ieri una proposta di legge, denominata «Anti-Casta», che mira a una maggior trasparenza e a un risparmio consistente per la politica veneta stimabile attorno al 77,90%. Una sfida a tutto il resto della politica, che nei prossimi giorni sarà inserita all'interno del sistema operativo "Lex" del Movimento Cinque Stelle, affinché chiunque possa esprimere il proprio parere e cercare di migliorare quella che già allo stato attuale, per come è stata presentata, permetterebbe un risparmio di quasi 83 milioni di euro nell'arco della legislatura.
«Tendo la mano a tutti i consiglieri degli altri schieramenti affinché si siedano al nostro tavolo e condividano le nostre idee di risparmio - ha dichiarato Berti - ma sarò curioso di guardare negli occhi chi si rifiuterà di abolire i propri privilegi a scapito di chi lavora e fatica ad arrivare alla pensione». La proposta verte anche sull'abolizione totale dei vitalizi dalla prima alla nona legislatura.
E nell'ottica di trasparenza che contraddistingue il Movimento, Berti ha anche reso noto il suo stipendio, distribuendo fotocopie della sua busta paga e una simulazione dello statino semplificato che i Cinquestelle suggeriscono. Da consigliere regionale attualmente percepisce 8549,17 euro netti al mese in funzione dell'indennità di carica (6600 euro, che diventerebbero 5000), dell'indennità di funzione (2400 euro, che si azzererebbe) e del rimborso spese (4500 euro): «Ad agosto ho rendicontato 800 euro di spese, perché allora devo percepirne 4500? Con la nostra proposta a nessuno mancherebbe il piatto di pasta, con 5000 euro lordi (3458,40 netti) si vive molto bene. È necessario quanto prima togliere i soldi alla politica per riavvicinarla alla realtà. Chi fa politica non lo deve fare per arricchirsi: chi si vuole arricchire, faccia l'imprenditore».
Berti ha fatto sapere che tutti gli aderenti al Movimento restituiranno alla Regione l'eccedente tra la loro proposta e il percepito. Nel suo caso, dall'elezione a oggi, circa diecimila euro: «Quando ho ricevuto il primo stipendio sono sobbalzato, ho chiamato la Regione per sapere se ci fossero stati errori: per il primo mese e mezzo mi sono trovato una busta paga di 12mila euro». Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino