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PAESE - Dagli impianti sportivi si alzano troppi rumori e schiamazzi: i campi da padel di via Olimpia finiscono in tribunale. A portarceli sono stati alcuni residenti in via Martiri delle Foibe, strada che si snoda proprio attorno al centro sportivo. Lo scorso settembre gli abitanti, assistiti dall’avvocato Franco Zambelli, avevano inviato una lettera al sindaco, alla polizia locale e ai titolari della società Centro Calcetto intimando loro di interrompere l’attività nei tre campi di padel nel giro di dieci giorni. Un ultimatum, in pratica. Gli scambi all’interno delle pareti trasparenti, però, non si sono fermati. Così a novembre i residenti hanno presentato un ricorso al tribunale di Treviso citando il Comune di Paese e la società Centro Calcetto. Il municipio punta a spostare i campi inaugurati meno di un anno fa. Prima, però, dovrà fare i conti in aula.
LA PROTESTA
Cosa chiedono i residenti? Essenzialmente l’adozione di un provvedimento per “zittire” i rumori provenienti dai campi di padel.
PRIMA UDIENZA
E adesso la parola passa al tribunale. La prima udienza era stata fissata per il 16 dicembre. Poi c’è stato un rinvio. Ora l’appuntamento è per il 27 gennaio. Il Comune ha mosso i primi passi per affidare la propria difesa a un legale. Il sindaco Katia Uberti avrebbe voluto farne a meno. Fatto sta che dalla rete del padel si è arrivati a un muro contro muro. “Avevamo aperto un dialogo con il gruppo di cittadini residenti in via Martiri delle Foibe – spiega il primo cittadino – prevedendo anche lo spostamento dei tre campi da paddle in questione in un’area diversa, all’interno dello stesso centro sportivo di via Olimpia. Sarebbe stato sufficiente aspettare qualche tempo: non è possibile spostare delle strutture del genere nel giro di pochi giorni. Ma alla fine si è scelto di andare avanti”.
E ora la palla passa nelle mani del giudice.
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