Paese. Salta il servizio di guardia medica. «I medici di base hanno detto no»

A Paese salta il servizio di Guardia Medica
PAESE – «La guardia medica non è persa, ma temporaneamente sospesa. Sono rammaricata perché il comune di Paese, a differenza di tanti altri comuni del...

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PAESE – «La guardia medica non è persa, ma temporaneamente sospesa. Sono rammaricata perché il comune di Paese, a differenza di tanti altri comuni del distretto, è l’unico in cui i medici di base non hanno dato la loro disponibilità». Il sindaco Katia Uberti ha chiarito in consiglio comunale le cause che da luglio del 2021 hanno portato alla sospensione del servizio di guardia medica. Come successo altrove, era stato chiesto ai medici di famiglia di coprire anche dei turni della continuità assistenziale, su base volontaria e in modo remunerato. Ma qui non ci sono state abbastanza adesioni. «Ne servivano 9 per garantire i turni di venerdì, sabato e domenica, ma si sono fatti avanti solo in tre – rivela il primo cittadino – la guardia medica è stata temporaneamente sospesa perché è mancata l’apertura vista in altri territori. In altri Comuni, anche più piccini, ci si è aiutati. Recentemente siamo arrivati a contare la disponibilità di 4 o 5 medici, ma sono necessarie almeno 9 figure. Purtroppo devo ammettere che solo Paese ha temporaneamente perso il servizio. Però riprenderà il prossimo anno nella nuova casa della comunità».

IL FUTURO

L’orizzonte è quello dell’apertura del nuovo super-ambulatorio nella sede dell’ex asilo nido di via Olimpia. L’intervento vale 2,5 milioni di euro. Si punta ad aprire nel giugno del 2025, senza togliere niente al distretto di Padernello. «Con questa prima centrale sarà possibile seguire a domicilio 1.500 pazienti, senza farli venire in ospedale – ha evidenziato il dg Francesco Benazzi – quando il sistema andrà a regime, saranno 5mila le persone che potranno effettuare la riabilitazione da casa». «Gli uffici di via San Luca non sono rimasti privi di servizi. Con la prima centrale di tele-riabilitazione abbiamo tamponato la situazione – conclude Uberti – anche questa andrà a far parte della casa di comunità. Ma si era già pronti per partire. E così non abbiamo atteso oltre».

 

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Il Gazzettino