Via Anelli, il "muro" di Zanonato sarà abbattuto a settembre

Il muro di via Anelli
PADOVA - Il celebre “muro” di via Anelli fatto innalzare da Zanonato nel 2006 per isolare il quartiere dello spaccio dalle palazzine vicine, sarà abbattuto....

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PADOVA - Il celebre “muro” di via Anelli fatto innalzare da Zanonato nel 2006 per isolare il quartiere dello spaccio dalle palazzine vicine, sarà abbattuto. «Lo pensiamo come un gesto necessario per la bonifica dell’area ma anche altamente simbolico, come esempio di rinascita» ha detto ieri l’assessore ai Lavori Pubblici, Andrea Micalizzi. Le palazzine erano cresciute negli anni ’70. Ventotto metri quadrati per accogliere studenti universitari. Negli anni ’90 arrivano le prostitute, poi la mala del Brenta, infine i magrebini e la droga.

 
Il 26 luglio del 2006 il momento più drammatico: le etnie si affrontarono a colpi di macete in mezzo alle auto alla Stanga. Il 9 agosto di quello stesso anno nasce il discusso muro di 84 metri, alto tre.
«Proprio qualche giorno fa abbiamo assegnato i lavori per un primo intervento propedeutico all’abbattimento dei sei condomini dell’area. Partirà nei prossimi giorni con i primi 50 mila euro deliberati». Ma il Comune ha destinato in totale 5 milioni all’operazione. «Per il momento l’area sarà ripulita, derattizzata, disinfettata». Tutta la zona è chiusa dal 16 luglio del 2006 quando l’ultima palazzina fu abbandonata dopo una gigantesca operazione che ricollocò 700 persone in appartamenti pubblici.
«Subito dopo agosto comincerà invece l’abbattimento della recinzione ed entro fine anno potrebbe cominciare la demolizione».
Come abbiamo scritto l’operazione è nata da uno scambio ideato proprio da Micalizzi, fra l’area di via Anelli e quella della ex Prandina. L’agenzia del Demanio consegnerà quest’ultima al Comune in cambio della prima, sulla quale nascerà la nuova Questura. Ma i patti prevedono che lo Stato acquisisca l’area senza le palazzine, bonificata e libera da vincoli. Questo significa che il Comune deve acquisire gli ultimi appartamenti che gli mancano sui 279 in totale. Fino ad oggi c’è stato un braccio di ferro con i proprietari sul loro valore, ma ottenuta la perizia del Demanio che li stima a 30mila euro ciasuno, ora l’amministrazione ha una leva decisiva. «Infatti siamo riusciti ad acquisirne 97 su 140 e altri proprietari stanno trattando» dice Micalizzi. «Da quando c’è una stima ufficiale abbiamo più forza».
Fra i proprietatri risulta anche l’Ater che fu coinvolta, ancora con il sindaco Giustina Destro, nell’operazione di riqualificazione, indotta dalla Regione (allora Galan) acquistando altri 37 appartamenti. Ora il commissario Zaramella dice che avendoli a bilancio per 3 milioni mentre al costo attuale ne incasserebbe 1,1 darli a questa cifra sarebbe come regalarli ed essendo l’Ater una società pubblica qualcuno potrebbe rendergliene conto.

«Con l’Ater stiamo parlando, abbiamo mostrato loro i dettagli dell’operazione, troveremo un accordo che sta bene a tutti. É un percorso tecnico» conclude Micalizzi.
Mauro Giacon Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino