Università, è ancora scontro tra gli studenti e Marcato

L'apertura dell'anno accademico
PADOVA - “Se ricordare pubblicamente la morte di un 25enne...

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PADOVA - “Se ricordare pubblicamente la morte di un 25enne nigeriano e parlare di un contrasto tra i valori dell’Università padovana, che tanto si impegna per l’internazionalizzazione, e la preoccupante nuova (ma vecchia) retorica del nazionalismo e della chiusura è una colpa, me ne assumo la responsabilità. Se qualcuno pensa che un ventenne dovrebbe stare in silenzio davanti alle profondo ingiustizie che colpiscono la sua generazione e il mondo intero, lo faccia pure. Ma noi risponderemo ancora più forte”. Alberto Rosada, presidente del Consiglio degli Studenti dell’Università di Padova, si dice orgoglioso delle decine di complimenti e manifestazioni di stima arrivati al suo indirizzo per il discorso (“che, ci tengo a ribadirlo, non è solo mio ma di tutti gli studenti che rappresento”) in apertura dell’Anno Accademico: Rosada ha citato il nigeriano Prince Jerry, venticinquenne laureato, toltosi la vita perchè gli era stato negato il permesso di soggiorno. La sua voglia di integrazione, le delusioni, la sensazione che “la vita di un italiano valga di più”. Il rappresentante studentesco ha lamentato le “immense disuguaglianze a livello globale”, attaccando: “Mentre in Università ci si impegna per rafforzare la dimensione internazionale e si costruiscono nuovi ponti tra culture, qualcuno riporta in auge la retorica dei muri e dei nazionalismi”. L’assessore regionale leghista Roberto Marcato, seduto in prima fila, non aveva per nulla gradito, criticando i “moderni Che Guevara” e tacciandoli di basso profilo. Il sindacato Studenti Per - Udu Padova si schiera apertamente a fianco di Rosada: “Troviamo inaccettabile e totalmente infondato un attacco del genere. Le parole di Roberto Marcato sono un insulto diretto - sostiene il coordinatore Pietro Notarnicola - non solo a chi rappresenta gli studenti di tutto l’Ateneo, ma anche ai luoghi del sapere. Cadere in simili stereotipi fisici per descrivere il pensiero di un ragazzo denota solo la volontà di polemizzare in modo superficiale, approfittando della propria posizione mediatica favorevole”. Rincara Rosada: “Fa riflettere il fatto che il ricordo di un ragazzo scomparso desti così tanta preoccupazione ad una forza politica, ed è ancora più vergognoso che un discorso venga deriso senza argomentazioni, ma solo con odio ideologico, da un rappresentante delle istituzioni. Ci tengo infine a precisare che la rappresentanza studentesca è politica a tutti gli effetti. Quello ‘scranno’ che il presidente ricopre, è il frutto di procedure democratiche che danno piena legittimità di esprimere posizioni politiche rappresentative degli studenti”. Lo stesso Marcato non rimane in silenzio, e rilancia: “E’ stato un manifesto politico e mi permetto di nutrire qualche dubbio che quello sia il pensiero di tutti gli studenti universitari. Confondono la rappresentanza democratica con la rappresentanza delle idee”.

Federica Cappellato Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino