Truffa. Firma per un catalogo e invece si trova con un'obbligazione da ​11.960,00 euro

Truffa. Firma per un catalogo e invece si trova con un'obbligazione da 11.960,00 euro
AVIANO - Hanno fatto credere a una 64enne di Aviano, in provincia di Pordenone, di aver firmato una ricevuta per la consegna di un catalogo di prodotti per la casa, inducendola...

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AVIANO - Hanno fatto credere a una 64enne di Aviano, in provincia di Pordenone, di aver firmato una ricevuta per la consegna di un catalogo di prodotti per la casa, inducendola invece a sottoscrivere un'obbligazione commerciale vincolante. I carabinieri hanno denunciato in stato di libertà una 45enne di Padova, una 49enne di Curtarolo (Padova) e un 53enne di San Fior (Treviso) ritenuti responsabili a vario titolo di truffa in concorso.


L'11 giugno scorso la vittima si è presentata in caserma denunciando che il 20 maggio, chiamata al telefono fisso da una certa Anna della ditta "Wonder house", veniva informata che l'indomani sarebbe passata per consegnarle, senza alcun impegno, un dépliant contenente articoli prodotti di arredo e accessori per la casa. Arrivato il giorno dell'appuntamento la donna specificava come non fosse necessario acquistare nulla, semplicemente firmare la ricevuta per la consegna del catalogo. Ed era lì la truffa, perché, in realtà, la vittima sottoscriveva così una vera e propria obbligazione commerciale con la quale attivava di fatto una carta "wonder gift card" necessaria per acquistare prodotti promozionali di una società di Roma.

Fidandosi delle parole della promotrice, la denunciante si impegnava di fatto per quattro anni a utilizzare l'intero credito della spesa base della carta che le sarebbe stata consegnata, pari a 2.990,00 euro più iva ogni anno, per un totale di 11.960,00 euro.


Una volta in caserma la responsabile si è resa disponibile a restituire i 648euro ricevuti in acconto a fronte della remissione della querela da parte della denunciante nonché alla resa dei beni sequestrati e della gift card: il procedimento penale per truffa seguirà invece il suo corso. «La genuinità e la qualità dei prodotti commercializzati dall'azienda in questione non viene messa in discussione - spiegano i carabinieri che hanno indagato - è il modus operandi posto in essere da titolare, dipendenti e collaboratori dall'azienda ad essere piuttosto discutibile poiché, nei modi e nei tempi, approfittando di persone spesso anziane o in condizioni di minorata difesa, vengono indotte in errore tanto da ravvisarsi nei loro confronti gli elementi costitutivi del reato di truffa». 
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Il Gazzettino