«"Teen Zone" inaugurata 7 mesi fa e mai aperta» Insorgono i genitori dei piccoli pazienti

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PADOVA - Non c’è pace per la Teen Zone, la nuova...

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PADOVA - Non c’è pace per la Teen Zone, la nuova area dedicata ai pazienti adolescenti in cura nel Day ospital della Clinica di Oncoematolgia pediatrica dell’Azienda ospedaliera universitaria: arriva una lettera-denuncia di un gruppo di genitori con ragazzini in terapia che hanno scritto al primario Alessandra Biffi, alla direzione sanitaria ospedaliera e alla Regione Veneto, lamentando come “questa meravigliosa creazione” risulti ancora accessibile a pochi. “O meglio - dicono - ne viene fatto un uso diverso da quello promesso. Attualmente sono presenti grandi e confortevoli studi al primo piano, e al piano terra, destinato agli adolescenti, vengono effettuate riunioni tra medici”. “Ma cosa è accaduto - domandano i genitori alle autorità sanitarie -, si è perso forse il vero significato di questa zona? Ad ogni nostra domanda di chiarezza ci viene risposto che nessuno sa nulla, evidenziando comunque come nessuno voglia prendersi la responsabilità di rendere felici questi ragazzi”. I familiari dei minori ricoverati parlano anche di “incomprensioni, risposte e atteggiamenti sbagliati da parte del personale”, pronto a togliere il saluto a chi insiste troppo. “Siamo qui per ricordare che i nostri figli sono importanti, sono fragili e al tempo stesso arrabbiati per quello che non hanno avuto ma che è stato loro promesso. Vi chiediamo di avere lo stesso coraggio che abbiamo noi ogni giorno - invocano i genitori rivolgendosi alle Istituzioni - affrontando insieme a loro la guerra contro il male: ci sembra davvero poca cosa, a confronto, assumersi la responsabilità di rispettare gli impegni e le persone. Noi finora abbiamo cercato di usare la logica, attendendo con pazienza e fiducia che le pratiche burocratiche venissero completate per permettere l’utilizzo della Teen Zone, che è stata donata a questi ragazzi. Ma, in questo momento, non sappiamo più cosa dire loro”. L’opera, realizzata dalla onlus Team for Children con il sostegno di privati e aziende del territorio, è una “area ricreazione” di 170 mq a misura di teen-ager, dotata di ogni tipo di comfort e dedicata allo svago e al relax. A metà luglio dell’anno scorso l’inaugurazione in pompa magna alla presenza del governatore del Veneto Luca Zaia, della presidente del Senato Maria Elisabetta Alberti Casellati e del magnifico rettore Rosario Rizzuto. Sette mesi dopo, la Teen Zone è ancora ampiamente sottoutilizzata. A novembre tre funzionari regionali effettuarono un sopralluogo e diedero l’ok alla piena opearatività dell’area. Mancava solo un piano della sicurezza, un documento che indicasse cosa fare in caso di emergenza. Bastava questo, dissero all’epoca, per aprire ufficialmente la Zone, di lì a un paio di settimane. Ma finora della cinquantina di teen-agers in terapia chemioterapica, quelli che hanno potuto entrarvi e spassarsela, rilassarsi sulle poltrone davanti all”’acquario di Giovanni” (un ragazzino che non c’è più, dono di mamma Barbara), giocare alla playstation, accendere i computer, navigare su internet, ascoltare la musica, sono stati ben pochi. La Teen Zone di fatto è quasi sempre vuota. Non solo, i genitori nella loro lettera aperta si lamentano pure della scarsa igiene del Day Hospital, citando il caso di un bambino che ha vomitato su un divanetto, il giorno dopo ancora visibilmente macchiato. “La nostra è una richiesta di aiuto seria e sincera - chiosano mamme e papà alle Istituzioni -, noi ci mettiamo tutta l’umanità e l’amore possibile, ora tocca a voi. Vi aspettiamo”.

Federica Cappellato  Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino