PADOVA - Senza cellulare per una settimana. Impresa impossibile? Non per gli studenti di Vigonza, nel Padovano che, su proposta del sindaco, hanno accettato la sfida e...
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«È stata una vera sorpresa - dice il sindaco - non credevo in un numero così elevato. Un ottimo risultato. Non ero davvero convinto che avrebbero accettato la sfida. Mi auguro che in questi giorni riscoprano il piacere di comunicare tra loro in modo naturale e spontaneo».
I cellulari sono stati chiusi in buste sigillate, siglate con i nomi dei ragazzi e dei loro genitori e depositate in uno scatolone in Municipio. Verranno riconsegnati tra sette giorni.
«Io ho dato il cellulare che ho ricevuto per la cresima poche settimane fa -racconta Filippo- e voglio vedere come riesco a stare senza per una settimana». «Mi è piaciuta la sfida, innanzitutto perchè si va a Gardaland, ma anche perchè vogliamo metterci alla prova e vedere se davvero siamo così dipendenti dal telefonino», interviene il compagno di classe Thomas. Da un gruppetto di tre alunne si fa avanti Caterina: «Appena saputo del concorso ho deciso di partecipare e di vedere come si vive senza cellulari.(((levoratol))) I miei genitori sono d'accordo e hanno accolto con piacere questa iniziativa».
Ci sono stati anche casi di ripensamenti all'ultimo minuto: «Io volevo consegnarlo ma poi ci ho pensato bene e mi sono detto che io una settimana non ce la faccio senza cellulare», rivela Silvia. Marco, che è in terza, ammette: «Non posso stare senza. Il telefonino mi serve per studiare e per fare ricerche».
Ci sono state anche critiche verso l'iniziativa, giudicata da qualcuno l'ennesima sparata per strappare consensi. Certo è che il concorso è piaciuto alla maggior parte dei genitori e agli insegnanti della scuola. «La trovo un'iniziativa assolutamente lodevole -ha commentato Federica Di Maria, responsabile del plesso di Codiverno- educativa e soprattutto di responsabilità per i nostri studenti, e sono orgogliosa della risposta data». Al suono della campanella, i ragazzi sono rientrati in classe e il sindaco se n'è andato con lo scatolone di cellulari. Alcuni studenti, vedendolo uscire da scuola, hanno inscenato ironicamente un finto pianto di disperazione, accennando un saluto al loro telefonino: «Ciao, ci vediamo tra una settimana».(((levoratol))) Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino