Lo Scalcerle festeggia i 150 anni: «Noi nella storia di Padova»

Una foto d'epoca
PADOVA L’Istituto Pietro Scalcerle compie 150 anni. La scuola che ha segnato la storia patavina, nata come istituto professionale femminile, dà il via alle...

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PADOVA L’Istituto Pietro Scalcerle compie 150 anni. La scuola che ha segnato la storia patavina, nata come istituto professionale femminile, dà il via alle celebrazioni. Questa pomeriggio all’auditorium di via Cave c’è l’incontro di apertura con le autorità cittadine, presidi, docenti ed ex studenti. Per l’occasione è stata istituita una commissione interna, che si occupa di promuovere gli eventi connessi alle celebrazioni nel corso del prossimo biennio.

«La scuola fu il classico fiore all’occhiello – spiega Mario Colombo, responsabile del progetto 150 anni di Scalcerle - nell’Ottocento l’insegnamento era di alto livello, ottenne riconoscimenti nazionali ed internazionali. La storia di Pietro Scalcerle, morto a soli 19 anni per la difesa della Repubblica romana nel 1849, purtroppo è poco conosciuta dai padovani. Proprio grazie ad un lascito di Scalcerle, il Comune di Padova il 24 novembre 1869 istituì la scuola, una delle prime nate dopo l’Unità d’Italia, dedicate alla formazione delle future donne. Il primo anno scolastico partì nel dicembre del 1870».
 
L’evento inizia alle 17.30 con l’inno nazionale cantato da sessanta studenti, seguono poi le letture del testamento di Pietro Scalcerle e un discorso della direttrice della scuola Enrichetta Usuelli Ruzza (1875). Non mancheranno gli interventi di cinque presidi che hanno ricoperto l’incarico negli ultimi 45 anni, alternati da interviste videoregistrate di ex studenti over80. La serata si conclude con i saluti dei giovani che hanno raggiunto successi in ambito lavorativo: docenti universitari, ricercatori, medici.
«Saranno due anni ricchi di appuntamenti – afferma Colombo - dagli spettacoli teatrali e musicali, alle esposizioni fotografiche. Oltre alla produzione di documentazione in formato elettronico da collocare nel sito della scuola. In particolare vorremmo realizzare una voce di Pietro Scalcerle su Wikipedia, anche su più lingue. Ci piacerebbe arrivare al prossimo anno scolastico con un invito al presidente della Repubblica, Sergio Mattarella. Sappiamo quanto gli stia a cuore l’Unità d’Italia, per questo sarebbe importante omaggiare una figura come Pietro Scalcerle, morto a 19 anni per la sua realizzazione».

La Scuola superiore femminile nasce il 24 novembre 1869. L’istituto venne intitolato a Pietro Scalcerle vent’anni dopo il lascito testamentario, la donazione infatti si rese disponibile solo a seguito di una lunga diatriba giudiziaria. Nell’avviso diramato alla cittadinanza nel 1870 si spiegava lo scopo della scuola. «Dare alle giovani – si legge - che hanno compiuto il corso elementare, una estesa coltura ed una buona educazione morale e civile». Inoltre, la giunta comunale confidava che la nuova istituzione, provvedendo ad un reale bisogno, avrebbe trovato in Padova «un’accoglienza non inferiore a quella, che ebbe a Torino, a Milano e a Venezia». La prima sede della scuola è registrata in via San Giovanni al numero 894 (ora via del Vescovado, 18). Poi l’istituto si sposta nel 1878 in via Concariola 9, a palazzo Mussato, oggi sede della scuola media Petrarca. Nel 1937 si passa alla terza sede in via Michele Sanmicheli, lasciata poi all’attuale scuola Ruzza alla fine degli anni ‘60. Lo Scalcerle si trasferisce in altre sedi con succursali, fino ad approdare a quella definitiva negli anni ‘80 in via delle Cave. «Nella lettura dei documenti relativi all’insegnamento dei primi anni – aggiunge Colombo - è possibile individuare come era considerata la formazione della donna, ancora ancorata al modello di moglie e madre esemplare, destinata a realizzarsi pienamente solo nell’ambito del focolare. Comunque, si possono intravedere dei segnali di emancipazione attraverso la formazione scolastica. Studiare la storia dello Scalcerle permette di studiare la storia dell’istruzione delle donne».
Elisa Fais  Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino