Il super telescopio punta su Padova favorita nel duello con Manchester

Il super telescopio punta su Padova favorita nel duello con Manchester
PADOVA - Ai punti siamo in vantaggio. La sfida tra Padova e Manchester per ospitare i "cervelli" che progetteranno il più grande radiotelescopio del mondo si consumerà martedì...

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
99,98€
40€
Per 2 anni
ATTIVA SUBITO
OFFERTA MIGLIORE
ANNUALE
49,99€
19€
Per 1 anno
ATTIVA SUBITO
 
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
ATTIVA SUBITO

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
ATTIVA SUBITO
 
ANNUALE
49,99€
11,99€
Per 1 anno
ATTIVA SUBITO
2 ANNI
99,98€
29€
Per 2 anni
ATTIVA SUBITO
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 3 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
PADOVA - Ai punti siamo in vantaggio. La sfida tra Padova e Manchester per ospitare i "cervelli" che progetteranno il più grande radiotelescopio del mondo si consumerà martedì prossimo, quando gli undici Paesi del network organizzativo per un progetto da 2 miliardi di dollari si ritroveranno per la decisione finale. L’idea è di realizzare migliaia di micro "antenne" fra il Sudafrica e l’Australia.




A dire la verità la decisione sembrava già presa a favore di Padova ma l’Inghilterra dove oggi si trova il quartier generale provvisorio di Ska, così è chiamato lo "Square Kilometre Array", ha aperto un fuoco di sbarramento che ha trasformato la vicenda in una questione politica. Non a caso il nostro governo si è mosso coinvolgendo in queste settimane cinque ministeri: Ricerca Scientifica, Beni Culturali, Economia e Finanze, Sviluppo Economico ed Esteri. Proprio alla Farnesina nei giorni scorsi sono stati invitati tutti gli ambasciatori dei Paesi coinvolti. E il presidente del Consiglio ha messo sul piatto, di dice, 60 milioni di euro per "l’ospitalità" in gergo "Host-country".



La commissione tecnica riconvocata il 10 aprile scorso per riesaminare le due proposte anche se non era richiesta di un verdetto finale, ha comunque messo in pole position Padova dandole il vantaggio. «La sede, dentro al castello dei Carraresi all’ombra della Specola è parsa la migliore» dice l’assessore alla Cultura Flavio Rodeghiero. «Non solo perché Padova è la città dove insegnò Galileo, ma anche perché è un centro scientifico di eccellenza, ha una comunità universitaria che Manchester non possiede, e offre uno scenario e una vivibilità complessiva molto migliore delle campagne inglesi». Ora tocca alla politica convincere India, Cina Sudafrica, Canada, Australia Germania, Regno Unito, Svezia, Nuova Zelanda e Paesi Bassi. I britannici hanno già scritto che in caso di sconfitta valuteranno se abbandonare il progetto ma Ska in Italia è coordinato dall’Inaf, l’istituto nazionale di astrofisica e il governo non molla. Proprio l’altro giorno il ministro dell’Istruzione Giannini è ritornata sull’argomento. «Abbiamo fatto una grande campagna a favore della candidatura di Padova e da parte del governo c'è stato un convinto sostegno, siamo ottimisti».


In gioco per Padova ci sono prestigio e ricchezza. Il progetto prevede nel castello dei Carraresi almeno un centinaio di ingegneri incaricati dal 2018 di progettare, costruire e gestire i dati delle osservazioni per 50 anni. E questo ricevendo 4-5mila ricercatori l’anno. Obiettivo costruire un radiotelescopio diffuso, 50 volte più sensibile e 100 volte più rapido del più grande radiotelescopio oggi esistente. Per fare un esempio l’Extreme Large Telescope europeo che sorgerà nel deserto di Atacame, in Cile, disporrà di una parabola di 39 metri di diametro. Qui si parla di un territorio di migliaia di chilometri che potrebbe essere esteso ad altri 8 Paesi dell’Africa meridionale. Gli obiettivi sono smisurati: dai grandi enigmi come la formazione delle stelle e dei buchi neri, alle galassie: potremo mapparne 1 miliardo, fino ai bordi dell’universo. Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino