PADOVA - «Ridurremo da subito il numero di migranti nelle basi di Bagnoli e Conetta. Quando il piano messo a punto con la Libia entrerà nella sua fase operativa,...
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«Ci ha dato anche il suo numero di telefono». Niente intermediari, contatto diretto. Anche in questo il ministro dell'Interno ha sorpreso i tre sindaci che dopo un'ora di colloquio sembravano sollevati, se non altro per aver trovato un interlocutore affidabile. Milan, sindaco di Bagnoli: «Gli ho consegnato la diffida a interrompere gli arrivi e a ridurre il numero di ospiti e fissare un termine di chiusura del centro. Quando nacque, il 2 novembre 2015, dissero che era temporaneo. Poi gli abbiamo dato anche il progetto di Confcooperative con Croce Rossa per togliere 600 emigranti subito e gli altri 200 gestirli in maniera ottimale con corsi di formazione ed educazione civica. Non può dire che non ha alternative». Piva, sindaco di Agna: «É andata molto bene, gli abbiamo raccontato la situazione ma lui la conosceva perfettamente. Ha spiegato come attuerà il piano per diminuire i flussi con l'impegno dei blocchi navali dalla Libia e poi ci ha dato la sua parola che le due strutture di Conetta e Bagnoli saranno ridotte. Non ci ha detto di quanto perché è difficile da quantificare, bisogna trovare una collocazione. Ma lo farà in previsione di arrivare alla chiusura».
Il Gazzettino