Il ministro ai sindaci: «Centri verso chiusura». Mezz'ora con la vittima

Il ministro Minniti all'arrivo a Bagnoli
PADOVA - «Ridurremo da subito il numero di migranti nelle basi di Bagnoli e Conetta. Quando il piano messo a punto con la Libia entrerà nella sua fase operativa,...

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PADOVA - «Ridurremo da subito il numero di migranti nelle basi di Bagnoli e Conetta. Quando il piano messo a punto con la Libia entrerà nella sua fase operativa, cioè verso maggio e giugno, si vedranno gli effetti, in una minore affluenza. Il mio obiettivo finale è di chiuderle». Il virgolettato è frutto di un “filtrato” delle parole del ministro dell’Interno Marco Minniti che ieri in Prefettura ha incontrato i sindaci di Bagnoli, Roberto Milan, Agna, Gianluca Piva e Cona, Alberto Panfilio. Prima di vederli ha voluto incontrare per mezz’ora la donna vittima del tentativo di stupro vicino alla base.


«Ci ha dato anche il suo numero di telefono». Niente intermediari, contatto diretto. Anche in questo il ministro dell'Interno ha sorpreso i tre sindaci che dopo un'ora di colloquio sembravano sollevati, se non altro per aver trovato un interlocutore affidabile. Milan, sindaco di Bagnoli: «Gli ho consegnato la diffida a interrompere gli arrivi e a ridurre il numero di ospiti e fissare un termine di chiusura del centro. Quando nacque, il 2 novembre 2015, dissero che era temporaneo. Poi gli abbiamo dato anche il progetto di Confcooperative con Croce Rossa per togliere 600 emigranti subito e gli altri 200 gestirli in maniera ottimale con corsi di formazione ed educazione civica. Non può dire che non ha alternative». Piva, sindaco di Agna: «É andata molto bene, gli abbiamo raccontato la situazione ma lui la conosceva perfettamente. Ha spiegato come attuerà il piano per diminuire i flussi con l'impegno dei blocchi navali dalla Libia e poi ci ha dato la sua parola che le due strutture di Conetta e Bagnoli saranno ridotte. Non ci ha detto di quanto perché è difficile da quantificare, bisogna trovare una collocazione. Ma lo farà in previsione di arrivare alla chiusura».



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Il Gazzettino