Boschetti, il nuovo progetto: attici e un ristorante panoramico

Il rendering del nuovo Boschetti
PADOVA - È stata la spina nel fianco di diverse amministrazioni comunali, ma ora il piano per la sistemazione non solo del piazzale Boschetti ma soprattutto delle due...

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PADOVA - È stata la spina nel fianco di diverse amministrazioni comunali, ma ora il piano per la sistemazione non solo del piazzale Boschetti ma soprattutto delle due palazzine di fine 800 in stile Liberty vincolate dalla Sovrintendenza, sembra decollato. Il progetto dal costo di 2,3 milioni di euro è iniziato con l’amministrazione Bitonci e perfezionato dal sindaco Giordani. Far nascere in quel posto il parco Tito Livio sarebbe quasi una cosa facile se non ci fossero proprio le due palazzine. Una vela, un fiume, le barche. “Padova città d’acque” ritroverebbe il suo destino, inaugurando un giardino sul fiume in pieno centro storico, fra Giotto e la stazione.

 

Non lo chiameremo più ex piazzale Boschetti, l’eterna incompiuta. Da stazione della Siamic, poi ipotetica sede dell’auditorium, ed anonimo parcheggio.

Il progetto ha una caratteristica speciale, l’incontro con l’acqua, anzi la passeggiata tra una sponda e l’altra del fiume, fino ad arrivare ai giardini, con un ponte di barche, idealmente “spinte” da una vela, una tensostruttura metallica che unirà le due palazzine. Ebbene proprio fra le due palazzine che saranno sistemate e affidate a gestori privati per negozi e bar a piano terra e residenze ai piani superiori, sarà posizionata la vela, un elemento di sutura che andrà a dialogare poi con il fiume i cui argini saranno ribassati per favorire la promenade a pelo d’acqua e un effetto spiaggia fluviale.
LE PALAZZINE
Sì ma che fare della palazzine? «Le salveremo e saranno ristrutturate» comincia l’assessore alla Cultura, Andrea Colasio. «Sono un bene che rappresenta un pezzo di storia padovana ,tutelate dalla Sovrintendenza nel 2005 autonomamente dall’ipotesi di un auditorium in quel luogo. Abbiamo iniziato da diversi mesi un dialogo con il Sovrintendente Alberti che ringrazio per le preziose indicazioni che ci ha dato, in qualità di fine architetto. Stiamo studiando insieme le migliori soluzioni architettoniche per la valorizzazione del bene, considerando che questa sarà la porta alla quale tutti i turisti accederanno per l’ingresso all’isola museale. Per questo metteremo a valore gli immobili ricavandone appartamenti di pregio e negozi all’interno di un’area unica, con vista su Giotto. Pensi che l’idea di un ristorante all’ultimo piano, con terrazza, che è già visibile nella palazzina a 5 piani, è proprio del Sovrintendente. Padova non ha un solo ristorante aereo».
IL VALORE
Nel bilancio di previsione sono inserite per un valore di 4,7 milioni di euro. «Io credo che alla fine varranno anche di più - continua l’assessore - stiamo facendo fare una nuova perizia di stima». Chi le acquisirà? «Valutiamo da tempo una permuta con la cubatura che alcuni privati volevano realizzare all’interno del paro Iris. Dal momento che nel nostro programma è chiara la valorizzazione del parco stiamo trattando il possibile spostamento, ovvio che gran parte dei costi della ristrutturazione dovrebbero essere sostenuti dai privati».
«Bisogna dire che il valore delle palazzine è connaturato anche a quello che diventerà quella zona, con un attracco per barche e battelli e in continuità con quello che succederà dall’altra parte di via Trieste dove sta riprendendo quota un progetto architettonico di livello». Che potrebbe essere completato con la pedonalizzazione di via Trieste?
GLI APPARTAMENTI
«È un argomento già discusso in passato. Per ora non è prevista. Sto valutando invece, insieme al mio collega Lorenzoni, la pedonalizzazione del tratto di corso del Popolo davanti allo Zuckermann, lasciando passare solo il tram. Sarebbe ossigeno puro per il museo.

E come vediamo nel grafico siamo in grado di mostrare per la prima volta l’ipotetico schema di destinazione della cubatura dentro le palazzine, in gran parte pensate per ospitare residenziale con vista su Giotto, poi negozi a piano terra che si unirebbero a quelli previsti sotto alla struttura metallica sopraelevata e una parte di uffici.
Mauro Giacon Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino