Giro di vite di Bitonci, in pausa caffè si timbra il cartellino e stop ai regali

Giro di vite di Bitonci, in pausa caffè si timbra il cartellino e stop ai regali
PADOVA - Il Comune di Padova e il sindaco Massimo Bitonci voltano pagina col nuovo Piano per la trasparenza, l’integrità e la prevenzione e il un codice di comportamento per i...

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PADOVA - Il Comune di Padova e il sindaco Massimo Bitonci voltano pagina col nuovo Piano per la trasparenza, l’integrità e la prevenzione e il un codice di comportamento per i dipendenti comunali.


La pausa caffè, altare votivo dell’impiegato, si farà timbrando il cartellino. Ovvero si esce dal lavoro, una volta sola, e poi si rientra al massimo dopo venti minuti timbrando di nuovo. E il tempo perso si recupera a fine giornata.



Il Codice fa parte del Piano appena licenziato. Primo comandamento: "Il dipendente non chiede né sollecita, per sé o per altri, regali o altre utilità". Se proprio arrivano segni di riconoscenza si possono accettare regali o inviti a pranzi/cene fino a un massimo di 75 euro. Non più di tre volte all’anno.

I regali si ricevono e si scartano in ufficio. Quelli che superano i 75 euro vanno lasciati all’amministrazione che li darà subito in beneficenza.



Se invece è la bottiglia di vino o la "cesta" di valore si mette via per le "occasioni conviviali". Se il dipendente deve stiracchiarsi o fare una telefonata privata può fare una pausa, ma senza uscire dalla sede. Se ha un’emergenza può usare il computer dell’ufficio, ma faccia presto.



Ci sono regole di vita anche extra ufficio. Se il dipendente partecipa a qualche festa di associazioni oppure di organismi del suo ambito lo deve dire al Capo settore. C’è anche la parte rivolta al pubblico. Oltre al "contegno rispettoso e rivolto all’ascolto", il dipendente "rispetta gli appuntamenti con i cittadini e risponde senza ritardo ai loro reclami". E se qualcuno si fosse accorto di qualcosa che non va bene c’è pure un modulino per fare la denuncia del fatto, dove però deve mettere il suo nome e cognome... Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino