Ecco come sarà la nuova Pediatria: reparto svelato con un video

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PADOVA L’hanno vista ieri per la prima volta “tutta intera”. L’hanno vista muoversi sotto i loro occhi in un’animazione notte/giorno prodotta dallo studio Striolo Foschesato&partners che con Proger e Manens Tifs ha vinto la progettazione. È la nuova pediatria, che se fossimo uno specializzando al primo anno, ci consentirebbe di sognare. 

 


Dopo la crisi seguita alle preoccupazioni (poi rientrate) di crollo, la macchina si è messa in moto velocemente tanto che la Regione nell’aprile del 2017 aveva già messo a disposizione 54 milioni di euro, di cui 25 solo per i lavori. Progetto assegnato alla fine dello scorso anno e poi un mare di discussioni. La Pediatria nasceva stretta. Ci sono stati numerosi aggiustamenti, il più importante dei quali ha riguardato la certezza che il vecchio  edificio del Calabi del 1956 non sarà abbattuto ma riutilizzato. Ci resterà il pronto soccorso di oncoematologia pediatrica, ad esempio e ci resteranno gli studi medici. Ma l’attuale pediatria sarà collegata a quella nuova da un prolungamento che riguarderà nel primo, secondo e terzo piano dei corridoi dove troveranno posto delle attività ludiche per i piccoli ricoverati, uno dei crucci lamentati dalle Associazioni amiche della Pediatria.
I GIARDINI PENSILI
Nel resto dei piani invece andranno sistemi per l’impiantistica. Molto interessante la presenza di due giardini pensili al secondo piano e di una serra. Mentre i vani scale che si trovano ai due lati dell’edificio saranno mascherati da un telo semitrasparente e oscurante, retroilluminato.
Dunque la Pediatria sarà composta da un edificio con base di 90 metri per 73. Sette piani più il piano terra. Nel frattempo, sempre per esigenze di spazio, gli impianti che erano piazzati all’ultimo sono stati dirottati in un piano interrato, guadagnando altri 2.500 metri quadrati. Insomma dagli iniziali 14mila siamo passati a 16.500 con in più i 6mila dell’attuale edificio, che molto probabilmente ospiterà anche una serie di servizi come la foresteria per le famiglie che vengono da lontano, e poi una sala cinema, una biblioteca, una lavanderia e una cucina. A questi spazi si devono aggiungere quelli appena sfornati per la terapia intensiva e patologia neonatale, ovvero i 340metri quadrati in “moduli” appena montati e collegati al primo piano della clinica ostetrica.
LE STANZE SINGOLE
Per rientrare nella metratura sono anche stati ridotti i posti letto, dai 169 iniziali ai 155 definitivi. Ma in compenso il 50 per cento delle stanze saranno singole, con una metratura di 30 metri quadrati, con spazio mamma, e per l’altra metà saranno doppie. Questo sarà il primo dei due nuclei dell’ospedale della mamma e del bambino che sarà completato con altri 150 posti a Ostetricia (che verrà rifatta) e Ginecologia.
I PIANI

Il piano terrà sarà occupato, per metà dal pronto soccorso, e per metà da radiologia. Al primo piano cardiologia e pediatria d’urgenza. Al secondo neurologia, malattie metaboliche e neuropsichiatria infantile. Al terzo piano degenze trapianti di fegato e cuore, nefrologia e dialisi. Il quarto sarà interamente per le degenze di chirurgia. Al quinto, terapia intensiva pediatrica e degenze cardiochirurgiche. Al sesto piano verranno trasferite le degenze dell’oncoematologia e i trapiantati di midollo. Il settimo piano sarà tutto per il blocco operatorio con sei sale, di cui una ibrida.
Mauro Giacon Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino