Cade dal balcone di un palazzo e muore: giallo sulla fine di un operaio

Cade dal balcone di un palazzo e muore: giallo sulla fine di un operaio
PADOVA - «Eravamo appena tornate a casa quando abbiamo sentito un tonfo. Pensavamo che fossero cadute delle biciclette, ma poi abbiamo sentito i coinquilini di...

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PADOVA - «Eravamo appena tornate a casa quando abbiamo sentito un tonfo. Pensavamo che fossero cadute delle biciclette, ma poi abbiamo sentito i coinquilini di quell'uomo scendere di corsa dal loro appartamento. Quando ci hanno incontrate sul pianerottolo ci hanno detto che il loro amico era caduto giù dal balcone. Ci siamo affacciate e abbiamo visto il corpo in una pozza di sangue. Così abbiamo allertato i soccorsi, ma non c'è stato nulla da fare». 

Rumori, immagini e orrore di una notte che difficilmente dimenticheranno le quattro ragazze, coinquiline in un appartamento al primo piano del palazzo di via Valeggio 5, che ieri, alle 2.41, hanno telefonato il 118: giù, proprio sotto il loro balcone, giaceva schiena a terra il corpo ormai senza vita di Fadil Mohamed, un marocchino di 41 anni, operaio residente a Brescia e arrivato da pochi giorni a Padova, dove aveva trovato un alloggio, assieme ad altri colleghi, che lavoravano con lui alla realizzazione della nuova piscina di Selvazzano. È precipitato dal balcone del terzo piano della palazzina. Sul posto la Scientifica e la Squadra Mobile che stanno cercando di capire come sia potuta succedere la disgrazie. Si esclude l'omicidio, ma non è chiaro se si sia trattato di un suicidio o di un tragico incidente. Sul muro sotto il terrazzino c'è un segno che potrebbe indicare un estremo tentativo di aggrapparsi. L'appartamento è sotto sequestro. 
LA TESTIMONIANZAAncora stravolte dalla nottata, tre delle quattro ragazze, ieri nel primo pomeriggio cercavano di riordinare le idee su quanto successo poche ore prima. Sono in città da pochi mesi, sono arrivate per studiare, e mai avrebbero pensato che, in quel condominio tranquillo, sarebbe potuta succedere una tragedia simile. «Eravamo appena tornate a casa dopo un'uscita - racconta una di loro - eravamo appena salite e stavamo per aprire la porta di casa quando abbiamo sentito questo tonfo assurdo. Nemmeno il tempo di realizzare, che vediamo scendere di corsa, e tutti bagnati, tre dei ragazzi del terzo piano. Stanno qui da poco, perché fino al 31 maggio ci stavano dei nostri colleghi di università. Scendendo, ci hanno detto che un loro amico è precipitato giù dal balcone». Una delle ragazze era invece rimasta in casa e aggiunge: «Poco prima del tonfo ho sentito delle presone che discutevano animatamente. Non so cosa si dicessero perché non parlavano italiano. Subito dopo, quel botto sordo». 
Nessuno nella palazzina conosceva il gruppo di operai. «Sono venuti a stare qui da pochi giorni - assicura una donna che abita sempre nel condominio di via Valeggio 5 - erano persone tranquille. Nulla da dire. Quando sono tornata a casa ieri sera intorno alle 10 con mio marito, li ho visti tutti seduti sul terrazzo a chiacchierare». 

IL LAVOROIl gruppo, quattro magrebini e due italiani, era arrivato da qualche giorno. I sei lavoravano come operai esterni nel cantiere per la realizzazione della futura piscina Pedersoli di Selvazzano. Ieri mattina nessuno di loro si è presentato al lavoro e il capocantiere, preoccupato, è venuto a sapere solo in tarda mattinata quanto avvenuto. 
Marina Lucchin  Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino