Prende l'acqua al bar, poi si accascia a terra e muore a 28 anni

Prende l'acqua al bar, poi si accascia a terra e muore a 28 anni
PADOVA - Si avvicina al bancone del bar, chiede una bottiglietta d'acqua e se la versa sulla testa. Poi, all'improvviso, si accascia a terra. Ha passato la notte in...

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PADOVA - Si avvicina al bancone del bar, chiede una bottiglietta d'acqua e se la versa sulla testa. Poi, all'improvviso, si accascia a terra. Ha passato la notte in gravissime condizioni e poi è morto nella giornata di ieri un ragazzo di ventotto anni, di origine tunisina, che ha perso i sensi venerdì notte alla Fiera di Padova, durante l'inaugurazione della dodicesima edizione del Pride Village. Un evento che ha richiamato in Fiera moltissime persone anche da fuori provincia. Una serata attesissima, dunque, macchiata però da attimi di enorme panico e dalla successiva notizia della tragedia.

 
All'una e mezza il giovane nordafricano ha perso i sensi, dopo esser stato visto usare un inalatore, proprio davanti al bancone di uno dei tanti chioschi. È stato soccorso con urgenza prima dai paramedici (con un massaggio cardiaco e con l'ausilio di un defibrillatore) e poi dai medici del pronto soccorso. Dopo le prime manovre di rianimazione, il ventottenne maghrebino è stato trasportato all'ospedale di Padova e ricoverato in condizioni critiche al reparto di Terapia intensiva. Mentre lui lottava tra la vita e la morte, al Pride Village moltissimi ragazzi si guardavano con gli occhi sconvolti per le scene a cui avevano appena assistito: il ragazzo che crolla a terra, il capannello di gente attorno a lui, i disperati soccorsi per tentare di tenerlo in vita. 
«È morto un giovane al Pride». Tra i ragazzi la notizia si è diffusa vorticosamente fin dalla notte, correndo velocemente su Facebook e WhatsApp. Non era del tutto vero: il giovane non è morto sul colpo, ma solamente nel suo letto d'ospedale. 
LE INDAGINIÈ stata interessata anche la polizia che ha identificato il ventottenne. Era un pregiudicato per spaccio di stupefacenti e sono in corso accertamenti per capire se il suo malore possa essere riconducibile all'assunzione di droga. Una settimana fa lo stesso ragazzo, senza fissa dimora, era stato rintracciato dagli agenti mentre si muoveva in bicicletta lungo via Porciglia e gli era stato notificato un diniego alla richiesta di permesso di soggiorno.

GLI ORGANIZZATORI«Siamo estremamente dispiaciuti per quanto accaduto venerdì sera - spiega in una nota diffusa ieri pomeriggio Federico Illesi, coordinatore organizzativo del Pride Village -. L'intervento di soccorso è stato immediato, soprattutto grazie al personale della Croce Europa che, come da piano sanitario, era presente con un mezzo. Era presente ed è intervenuta inoltre la squadra a piedi di Croce Blu Veneto. All'interno del quartiere fieristico c'era anche una squadra dei vigili del fuoco».
Gabriele Pipia Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino