Parcheggi: Lorenzoni attacca Giordani, bufera a palazzo Moroni

Parcheggi: Lorenzoni attacca Giordani, bufera a palazzo Moroni
PADOVA - Giordani annuncia la realizzazione di 1000 posti auto e ad attaccarlo sono Coalizione civica e la lista Lorenzoni. Ma il primo cittadino non ci sta e rilancia:...

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PADOVA - Giordani annuncia la realizzazione di 1000 posti auto e ad attaccarlo sono Coalizione civica e la lista Lorenzoni. Ma il primo cittadino non ci sta e rilancia: «Se indico la luna, inutile guardare il dito». Sembra dunque senza fine il braccio di ferro che divide la maggioranza. Questa volta il pomo della discordia è il nuovo piano annunciato dal primo cittadino. Un piano da 1000 nuovi posti che servirà a svuotare piazza Insurrezione e a rendere più vivibile il centro. Una prospettiva che ieri ha mandato letteralmente in fibrillazione l’ala sinistra della compagine che sostiene Giordani. Ma lo scontro registra un salto di qualità.  

L’attacco non arriva solamente dal popolo arancione, ma anche dalla civica che fa riferimento al vicesindaco. Non solo. Per la prima volta a smarcarsi platealmente dal sindaco è anche Lorenzoni che, non a caso, ieri pomeriggio ha postato sul suo profilo Facebook il comunicato congiunto delle due forze politiche: «Si tratta di una posizione condivisa che faccio mia, ho altre idee sulla città».
LE ACCUSE
Ma cosa imputa l’ala sinistra della maggioranza al sindaco? «Del piano annunciato dal sindaco non sappiamo nulla e mai se ne è discusso in maggioranza o in una qualsivoglia commissione consiliare – esordiscono Coalizione civica e lista Lorenzoni - Temiamo si tratti di un’affermazione indotta per cercare in maniera maldestra di dare una risposta alla questione Prandina. Da subito abbiamo affermato che l’apertura di un parcheggio gratuito a ridosso del centro non era una buona idea. L’averne anticipato l’apertura alle 8 ha generato la definitiva congestione dell’area. Siamo quindi di fronte a una scelta sbagliata sul piano comunicativo, per uscire goffamente da un impasse». 
«Per chiarire ulteriormente l’equivoco, sottolineiamo che il traffico in via Orsini c’è sempre stato e se è aumentato negli ultimi giorni non è certo per una ciclabile in più, ovvero quella di corso Milano, come sostiene qualcuno, ma perché ora in via Orsini si concentrano tutte le auto che vogliono parcheggiare alla Prandina, confermando una cosa ben nota: i parcheggi attirano il traffico, non lo diminuiscono – rincarano la dose - Ora ci chiediamo: non era più semplice permettere la sosta al parcheggio temporaneo in Prandina con il disco orario anziché provare a risolvere un problema generandone altri?». 
«Chi si è recato alle urne e al ballottaggio ci ha scelti per un’idea di città diversa, europea, con parcheggi scambiatori funzionali ma non generatori di congestioni, un trasporto pubblico efficiente e iniziative per offrire alternative all’uso dell’automobile – concludono -. Ci ha scelti per le nostre idee innovative nell’incentivare il trasporto pubblico e per dare risposte concrete ai problemi che riguardano tutti, non certo per gridare a “mille posti auto in più” per inseguire un fugace consenso o per rinunciare alla pianificazione e al dialogo con i cittadini, con fughe in avanti che danno l’impressione di progetti improvvisati e calati dall’alto».
LA REPLICA

Ma Giordani va al contrattacco. «Sono il sindaco, è normale che su ogni singolo progetto per Padova io debba essere il primo a spingere il carro, magari in silenzio ma chi mi conosce sa che lo faccio – ribatte il primo cittadino -. È anche normale che il sindaco eletto dai padovani esponga in maniera trasparente le proprie idee alla città. Se indico la luna, inutile guardare il dito. Ho dato obiettivi chiari che ribadisco e che saranno realizzati: via le auto da piazza Insurrezione, allargamento del perimetro del centro liberando, per quanto possibile anche via Dante dal caos, riduzione per quanto possibile della cubatura già approvata nelle aree Ifip e PP1». «Sono risultati che si portano a casa solo con buon senso e gradualità, perché toccano aspetti delicati come tra gli altri la perdita di centinaia di posti auto che vanno reinseriti in un disegno più ampio – conclude -. Non mi piego nè all’idea che si debba arrivare sempre e dovunque con l’auto né a quella che schioccando le dita le auto si smaterializzino. Con calma, determinazione e col sostegno della gente arriveremo dove vogliamo». Il consigliere Luigi Tarzia ha preteso una verifica urgente di maggioranza, Enrico Turrin di Libero arbitrio ha chiesto che l’amministrazione riferisca in consiglio.
Alberto Rodighiero  Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino