Jacopo ha vinto: il ragazzo autistico può andare a scuola, 80mila con lui

Jacopo Bregolato
PADOVA - Una storia a lieto fine. Jacopo Bregolato, il quindicenne autistico residente all'Arcella in un primo momento "rifiutato" da una scuola, perchè non attrezzata a...

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PADOVA - Una storia a lieto fine. Jacopo Bregolato, il quindicenne autistico residente all'Arcella in un primo momento "rifiutato" da una scuola, perchè non attrezzata a seguire ragazzi disabili di tale gravità, ha potuto continuare gli studi dove desidera. La scorsa primavera la madre Laura Stecca aveva lanciato una petizione sul web, che ora ha fatto centro. Oltre 80.866 firme raccolte, e la soluzione si è finalmente trovata, anche se non piena.




«Jacopo e la sua famiglia ringraziano molto i firmatari della petizione, eccezionale strumento di visibilità presso le Istituzioni. La vittoria - spiega la mamma - è stata parzialmente raggiunta perché quest'anno Jacopo ha potuto continuare a frequentare la sua scuola Francesco d'Assisi, anche se solo per tre giorni alla settimana, ma a questi se ne sono aggiunti altri due in un Ceod, Centro occupazionale diurno, grazie alla disponibilità dell'Ulss 16 che ha avviato il "Progetto Autismo" per offrire percorsi personalizzati a quei ragazzi che non trovano risposte nella didattica tradizionale. Mio figlio oggi è più sereno e ci permette di affrontare tutte le difficoltà dell'autismo grave con più forza e più speranza. Questa malattia - denuncia Laura - è ancora un tabù per la nostra società, ma non demordiamo e siamo convinti che prima o poi le barriere crolleranno, e con esse si dissolverà anche l'ipocrisia purtroppo ancora molto presente nelle Istituzioni».



La vicenda di Jacopo era salita alla ribalta della cronaca del maggio scorso quando la donna aveva puntato il dito contro il sistema scolastico padovano. «Nel 2013 - ripercorre la famiglia Bregolato - verso la fine della scuola media, il collegio docenti aveva messo per iscritto l'indirizzo orientativo per la scuola superiore, consigliando per Jacopo il liceo della grafica Valle che, essendo nel quartiere, avrebbe permesso di continuare il progetto di lavoro sull'autonomia già avviato durante le medie. Il liceo Valle aveva rifiutato l'iscrizione asserendo di non avere la struttura adatta alle specifiche necessità del quindicenne. Abbiamo allora deciso di iscriverlo al centro di formazione professionale regionale Francesco d'Assisi a Cadoneghe, che accoglie ragazzi svantaggiati».



«Assurdi ostacoli avevano impedito a Jacopo di frequentare d'Assisi per tutta la settimana: poteva accedervi solo tre giorni su cinque, con la clausola che concludesse l'iter formativo a giugno scorso. La soluzione che ci volevano imporre era stata poi quella di parcheggiare Jacopo in un istituto per geometri, ma noi puntavamo al Francesco D'Assisi, che effettivamente gli ha riaperto le porte. Iniziato il nuovo anno scolastico la Regione Veneto - continua Laura - ci ha detto che Jacopo non può frequentare tutti i giorni, se non pagandoci un educatore di sostegno per gli altri tre giorni non coperti. Abbiamo così dovuto accettare solo mezza settimana, ma comunque con soddisfazione: Jacopo va al D'Assisi e due giorni li trascorre al Ceod grazie alla disponibilità dell'Ulss 16». Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino