PADOVA «Ecco il risarcimento per il danno fatto alla tua macchina. Questi sono 150 euro in contanti, e per alzare la somma ti diamo anche una dose di marijuana. Va bene...
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Tutto nasce sabato notte quando il ragazzo rumeno e il giovane italiano litigano furiosamente in seguito ad un incidente capitato a Cadoneghe, sempre in provincia di Padova. «Mi hai rotto il finestrino e mi hai fatto anche altri danni, ora mi devi risarcire tutto fino all'ultimo centesimo» incalza uno. «Ti ripago tutto io, stai tranquillo. Ma ti prego: non denunciare quello che è successo. Ci arrangiamo tra di noi e la chiudiamo qui» risponde l'altro.
L'ACCORDO
I due si stringono la mano, si accordano e promettono di vedersi il giorno seguente. L'appuntamento è a casa di chi ha provocato il danno. La situazione, però, non fila liscia come aveva immaginato il giovane padovano. «Ecco, questi sono 150 euro in contanti. Puoi contarli» dice mettendo i soldi in mano alla sua controparte. «No - risponde secco l'altro, scuotendo la testa -. Il danno è di 200 euro, ho fatto bene i conti. Devi darmeli tutti». La discussione prosegue, gli animi si accendono, volano urla e parole forti. È a questo punto che entra in scena anche il padre del ragazzo padovano, che fino a quel momento aveva assistito alla trattativa quasi in silenzio.
«Senti, facciamo così - mormora prendendo in mano la situazione -. Ti tieni quei 150 euro e in più di diamo anche una dose di marijuana, così il valore sale e siamo a posto». Mentre lo dice gli porge un grammo di sostanza stupefacente, che nel florido mercato della droga padovano potrebbe valere all'incirca dieci euro. Il padre cinquantatreenne pensava di intervenire per sedare gli animi, invece con la sua proposta ha ficcato nei guai se stesso e il proprio figlio.
LA PERQUISIZIONE
L'uomo, infatti, aveva fatto decisamente male i propri conti. Il ragazzo rumeno dopo esser uscito dalla loro casa si dirige alla stazione dei carabinieri per denunciare il tutto.
A quel punto i militari del nucleo operativo e radiomobile si presentano nell'abitazione di padre e figlio per mettere in atto una perquisizione: i loro sospetti erano decisamente fondati. Da uno scaffale del garage spunta un barattolo contenente altri 21 grammi di marijuana. Scatta quindi la denuncia di padre e figlio. Fino a domenica mattina erano incensurati, ora sono chiamati a rispondere del reato di detenzione di sostanza stupefacente ai fini di spaccio.
È la seconda volta nel giro di pochi giorni che un genitore e il proprio figlio finiscono assieme nei guai: la scorsa settimana un quarantasettenne e un ventenne di origine marocchina sono stati addirittura arrestati a braccetto perché sorpresi a fare illegalmente incetta di elettrodomestici e materiale informatico all'ecocentro di Este, nella Bassa Padovana. Gli insegnamenti che il primo trasmetteva al secondo non erano certo tra i più virtuosi.
Gabriele Pipia
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Il Gazzettino