Immigrati, lo stop di Bitonci: «Visite entro 3 giorni o non entrano»

Il sindaco Bitonci e alcuni rifugiati
PADOVA - Nel territorio padovano ogni giorno arrivano decine di extracomunitari. Alcuni sono profughi del Nord Africa, altri sono clandestini dall’Asia. Nessuno conosce le loro...

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PADOVA - Nel territorio padovano ogni giorno arrivano decine di extracomunitari. Alcuni sono profughi del Nord Africa, altri sono clandestini dall’Asia. Nessuno conosce le loro condizioni di salute con certezza. Ma il sindaco ha un dovere: tutelare la salute dei cittadini davanti a una possibile emergenza sanitaria: dalla scabbia, alla tbc, all’ebola.




Per questo ieri sera il sindaco Bitonci ha firmato l’ordinanza che obbliga un extracomunitario che non abbia un documento di identità e dunque una tessera sanitaria, di avere in tasca un certificato medico.



Il sindaco dunque impone "il divieto di dimora, anche occasionale, presso qualsiasi struttura di accoglienza, per persone prive di regolare documento d’identità e di regolare certificato medico rilasciato dalla competente Usl attestante le condizioni sanitarie e l’idoneità a soggiornare".



Tradotto significa che per il sindaco i profughi raccolti in mare, imbarcati sulle navi della Marina e poi smistati dal Ministero dell’Interno verso i centri di accoglienza di Padova devono non solo essere visitati ma avere con loro una certificazione dello stato di salute. Questa sicurezza di solito si ottiene in un secondo momento quando i profughi, arrivati in Questura, vengono smistati nelle varie cooperative e successivamente presi in carico da un servizio speciale dell’Usl che monitora il loro stato di salute.



Il secondo aspetto dell’ordinanza riguarda invece i clandestini e impone "l’obbligo da parte dei soggetti privi di regolare permesso di soggiorno ovvero di tessera sanitaria ed individuati nel corso di accertamenti da parte della Polizia locale, di sottoporsi entro tre giorni a visite mediche presso la competente Usl allo scopo di verificarne le condizioni sanitarie, soprattutto in relazione alla presenza di malattie infettive, quali ad esempio la tbc, l’ebola, la scabbia, l’epatite".



Questo capitolo riguarda coloro che venissero "pizzicati" dalle forze dell’ordine senza documenti e senza permesso. Il sindaco ha disposto che i trasgressori siano segnalati alla Prefettura e alla Questura "con conseguente informazione ai competenti organi sanitari affinché questi procedano urgentemente con gli opportuni controlli medici e sanitari".



Il perché di tanta preoccupazione sta nelle premesse. Il sindaco ricorda nel documento come decine di extracomunitari siano stati ospitati in strutture gestite da operatori, enti e associazioni e come siano stati "numerosi gli episodi di fuga dai centri di accoglienza". Questo, scrive Bitonci, "determina un inevitabile aumento dei rischi sanitari a carico della popolazione con aumento della possibilità di contrarre tbc, scabbia o ebola". Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino