PADOVA - Invece che mettersi al lavoro alle otto, gli operai si rimboccano le maniche già alle sette. Erano abituati ad arrivare al cantiere e trovare attrezzi e...
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
Tutto il sito - Mese
6,99€ 1 € al mese x 12 mesi
Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese
oppure
1€ al mese per 3 mesi
Tutto il sito - Anno
79,99€ 9,99 € per 1 anno
Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
La famiglia Mengato è proprietaria di una realtà con 119 anni di storia, leader nel settore delle edilizie residenziali. Al timone c’è Enzo Mengato con i figli Antonio e Massimiliano. Lo scorso marzo snocciolarono un dato impressionante: «In tre anni, nei nostri cantieri in Veneto, abbiamo subìto con un centinaio di colpi. Dormiamo sempre con un occhio aperto». Lo sfogo arrivò dopo l’ennesimo furto al cantiere padovano di via Ipazia, con danni da diecimila euro. Negli ultimi sei mesi la situazione non è affatto migliorata: dormire con un occhio aperto non basta più.
GLI EPISODI. «Furti e micro-furti capitano almeno una volta a settimana. Portano via materiale idro-termo sanitario, idraulico, elettrico e di fissaggio per i prefabbricati. Prendono di mira anche escavatori, camion, ruspe e piattaforme aeree. Negli ultimi mesi abbiamo deciso di rafforzare le nostre difese».
ANTIFURTO E GUARDIANI. A Campodarsego, il gruppo Mengato sta costruendo la nuova sede delle Officine meccaniche Rostin. Questo è uno dei cantieri più grandi e quindi i titolari hanno ingaggiato un vigilante fisso per tutta la notte. In tutti gli altri cantieri ci sono i classici sistemi antifurto. «Suonano continuamente - raccontano i titolari -. Invece che lanciare l’allarme, più di una volta la gente si è lamentata per il disturbo delle sirene. Le forze dell’ordine fanno il possibile, ma non basta». Ecco spiegata, quindi, la scelta di difendersi smontando e rimontando tutto. «Abbiamo una ventina di cantieri - spiega la famiglia Mengato - in cui lavorano un centinaio di operai. Tutti i giorni allestiscono il cantiere al mattino e lo smontano alla sera. Carichiamo sui camion e portiamo in un posto sicuro le attrezzature e il materiale di fissaggio. Dai macchinari, invece, bisogna togliere batterie e gasolio. A volte gli operai si fermano un’ora in più, a volte un’ora e mezza, a volte due ore. Complessivamente ci costa cinquantamila euro».
CONFARTIGIANATO. «Il fenomeno dei furti nei cantieri non è nuovo – spiega Roberto Boschetto, presidente di Confartigianato Padova -. Oggi però gli artigiani che operano nel settore edile utilizzano strumentazioni tecnologiche che hanno costi importanti. Deve dunque essere innalzato il livello di attenzione da parte delle forze dell’ordine, perché sia tutelato un comparto già duramente provato dalla crisi. L’obiettivo deve essere quello di arginare una situazione che potrebbe avere risvolti preoccupanti anche per i piccoli imprenditori artigiani».
Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino