Moglie aggredisce il marito: «Vivi su Facebook, aiutami nei lavori»

Lite per Facebook
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PADOVA - «Guarda come ti sei ridotto! Sei sempre a smanettare su Facebook e non mi dai mai una mano nei lavori di casa». È nato tutto così, con una moglie che urla contro il marito sulla porta d’ingresso, ed è finita con una violenta lite placata solo dall’intervento della Polizia.

 
A sollecitare l’arrivo di una  volante è stata proprio la donna, ma era talmente esagitata che alla fine ha rimediato pure una denuncia per  minacce aggravate e resistenza a pubblico ufficiale. Voleva che gli agenti intervenissero per il comportamento del marito, ma ha decisamente esagerato e alla fine nei guai è finita proprio lei. 
È successo tutto domenica mattina in zona Stanga, prima dentro le mura domestiche e poi in mezzo alla strada. Protagonisti due coniugi padovani: lui 61 anni, lei 56. Alle 10.20 le urla della donna dentro la casa arrivano forti e chiare anche a chi sta  fuori: «Non ne posso più! Non  mi aiuti mai e sei sempre davanti a quello schermo. Non te ne accorgi nemmeno. Basta, basta!». 
Non ci sono solo le parole, c’è   anche un’aggressione fisica: la moglie mette le mani in faccia al marito, graffiandolo nel tentativo di  buttargli a terra gli occhiali da vista. La lite prosegue, poi lui  esce di casa e sbatte la porta. «Me ne vado fuori». Scontro finito? No, in realtà è appena iniziato. La situazione, infatti,  degenera. 
L’INTERVENTO
«Vattene pure, ma restituiscimi le chiavi di casa» grida la moglie al marito. Lui non ci pensa proprio e allora lei pensa di risolvere la situazione chiamando la polizia. In pochi minuti una volante corre sul posto. Gli agenti spiegano alla signora che non è possibile portar via le chiavi all’uomo visto che la coppie vive sotto lo stesso tetto, e a quel punto lei dà in escandescenza. In un momento di rabbia prende la carta d’identità del marito e la strappa brutalmente, poi alza sempre di più i toni  iniziando a minacciare di morte prima il marito e poi i poliziotti. 
LE CONSEGUENZE

È a questo punto che gli agenti  capiscono che la situazione può davvero degenerare. Identificano la signora (M.G. le sue iniziali) e decidono di accompagnarla in questura. Lei, però, continua ad urlare e oppone resistenza. Dice che non vuol più vedere il marito e  se la prende anche con i poliziotti accusandoli di non aver saputo risolvere la lite a sua favore. Alla fine gli agenti riescono a farla salire in macchina e portarla negli uffici. La 56enne rimedia una denuncia per due reati e, soprattutto, ora deve affrontare nuovamente  i problemi con il marito. Il rischio è che al primo screzio la situazione sfugga di nuovo di mano. 
Gabriele Pipia Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino