Fratello e sorella trovati morti insieme. Tragedia nella villa, sangue ovunque. Lui accoltella lei, poi si ammazza

Piermatteo e Donatella Rigon
PADOVA - Due cadaveri sono stati trovati poco fa dalla polizia in una villetta, in via Faggin. Gli agenti sono ancora dentro, pare che si si tratti di omicidio-suicidio,...

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PADOVA - Due cadaveri sono stati trovati poco fa dalla polizia in una villetta, in via Faggin. Gli agenti sono ancora dentro, pare che si si tratti di omicidio-suicidio, conclusione di drammatiche vicende familiari. Si tratta di fratello e sorella: Piermatteo, di 49 anni, e Donatella Rigon, di 50, fotografa. 


IL RITRATTO La fotografa e il disoccupato con la passione dei presepi

I due vivevano insieme nella casa di via Faggin, e la loro madre era morta pochi mesi fa. La morte potrebbe risalire a vari giorni fa. Sono stati ritrovati nella stessa stanza, al piano superiore, in un lago di sangue. Nella casa c'è sangue dovunque:  la pista che si sta seguendo è quella di un dramma familiare: il fratello avrebbe accoltellato a morte la sorella e poi si sarebbe ucciso con la stessa arma. Ma gli accertamenti sono ancora in corso, la Scientifica è ancora all'opera e altre ipotesi potrebbero affacciarsi.
 

Dei due fratelli non si avevano notizie da giorni. A far sospettare che qualcosa non andasse, due elementi: il fatto che l'auto fosse da tempo ferma, parcheggiata in un vialetto, e una luce accesa da giorni, sia di giorno sia di notte, nella villetta in via Faggin, nel quartiere Arcella. Proprio per questo era stato contattato un terzo fratello che, non avendo risposta dai due, ha aperto casa facendo scoprire i due cadaveri. Scattato l'allarme, sul posto è giunta in forze la polizia con la scientifica, il medico legale e il Pm padovano di turno Roberto Piccione.

Ancora da chiarire il movente. La dinamica però spingerebbe a ipotizzare che il delitto sia stato commesso dall'uomo, che poi si è tolto la vita. I due corpi sono stati trovati in una camera del piano superiore in un lago di sangue. Il tutto sarebbe avvenuto in un contesto familiare che sarebbe diventato invivibile dopo Natale, quando è morta la madre delle vittime e del terzo fratello. Di Donatella si è saputo che faceva la fotografa ed era molto attiva soprattutto negli ambienti pubblici e istituzionali, tanto da aver avuto incarichi dalla Regione del Veneto e dal Comune di Padova. Pier Andrea è invece descritto come persona solitaria, schiva e incline alla violenza. Proprio queste caratteristiche spingono a propendere per un dramma tutto familiare.


 I rapporti familiari si sarebbero infatti inaspriti quando è morta la madre, a Natale. 






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Il Gazzettino