Il sindaco mette il veto a sguardi languidi e agli intrighi amorosi

Il sindaco mette il veto a sguardi languidi e agli intrighi amorosi
PADOVA - Stop agli sguardi insistenti alle colleghe (o ai colleghi), ai doppi sensi e agli apprezzamenti galanti negli uffici comunali. ...

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PADOVA - Stop agli sguardi insistenti alle colleghe (o ai colleghi), ai doppi sensi e agli apprezzamenti galanti negli uffici comunali.

A palazzo Moroni scatta la "rivoluzione morale»" e si annunciano tempi difficilissimi per chi cerca un'avventura galante tra le mura del Municipio. Con un'apposita delibera presentata dal sindaco Massimo Bitonci, infatti, martedì scorso la giunta ha approvato infatti la versione aggiornata del "Codice di condotta per l'affermazione della dignità delle lavoratrici e dei lavoratori del Comune di Padova". Un aggiornamento che vuole contrastare i «fenomeni che sempre più frequentemente si riscontrano nell'ambiente di lavoro». Fenomeni odiosi che prendono il nome di molestie sessuali, mobbing, discriminazioni declinate nel senso più ampio del termine.

Nel dispositivo, alla cui compilazione ha contribuito anche la "consigliera di parità", si mette in fila ciò che è lecito e ciò che è vietato nel perimetro compreso tra scrivania, archivio con i faldoni e macchinetta del caffè. Il tutto specificato in una maniera tale da non dare adito ad alcuna interpretazione. In modo particolare si insiste su ciò che è da considerarsi molestia sessuale e cosa no. Da martedì scorso dunque, in Comune sono considerate molestie sessuali anche «gli sguardi insistenti e i gesti alludenti al rapporto sessuale». Vietatissimi anche i doppi sensi a sfondo sessuale. Stesso discorso, va da sè, vale per pizzicotti, pacche, carezze. Idem per le allusioni sulla vita privata sessuale, oppure per gli apprezzamenti relativi al corpo di una persona. Negli uffici Comunali sarà anche obbligatorio mantenere una certa... "finezza d'animo".


Sono vietati anche gli apprezzamenti rozzi. Insomma l'azzeramento delle "attività galanti" tra le scrivanie del Comune pare proprio essere dietro l'angolo. Nonostante la "crociata" dell'amministrazione contro i libri gender, il nuovo dispositivo contiene anche indicazioni precise per la tutela di tutti gli orientamenti sessuali. È fatto divieto infatti di "sottolineare con parole o commenti la presunta inferiorità della persona in quanto appartenente ad un determinato sesso". Non solo. Il comma 6 dell'articolo 3 del "regolamento" si dilunga per decine di righe sulla questione della "discriminazione di genere". Largo spazio nel dispositivo viene dato infine alle norme per prevenire il mobbing, lo straining e lo stalking. Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino