Sciopero sociale, scontri No global e polizia: 5 agenti feriti

Sciopero sociale, scontri No global e polizia: 5 agenti feriti
PADOVA - Alta tensione e scontri tra manifestanti e polizia a Padova nel corso dello sciopero indetto contro la riforma del lavoro. Circa 500 manifestanti, soprattutto attivisti...

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PADOVA - Alta tensione e scontri tra manifestanti e polizia a Padova nel corso dello sciopero indetto contro la riforma del lavoro. Circa 500 manifestanti, soprattutto attivisti dei centri sociali, hanno sfilato per le vie del centro cittadino.




Lo scontro si è verificato nei pressi di piazza Mazzini quando alcuni manifestanti hanno deviato dal percorso previsto tentando di sfondare un blocco delle forze dell'ordine per arrivare davanti alla sede del Partito Democratico in via Beato Pellegrino.



Quando i dimostranti hanno deviato, raggiungendo lo sbarramento della polizia, gli agenti hanno serrato i ranghi, intimando una retromarcia. Invece i manifestanti, travisati, hanno tentato di sfondare la linea di sicurezza costringendo le forze dell'ordine a reagire con una carica. Gli agenti sono stati così bersagliati con lanci di sassi e di bottiglie. Il corteo, a quel punto, ha deviato, dirigendosi verso il centro storico e quindi la Prefettura dove poi si è sciolto.



Cinque i feriti tra le forzed dell'ordine: tre agenti e due funzionari. Tra loro il vicequestore e capo della squadra mobile di Padova Marco Calì, colpito al volto con un calcio da alcuni attivisti mentre, nel corso degli scontri, era caduto a terra. Ha riportato una ferita all'occhio. Il dirigente della polizia e gli altri feriti sono stati portati al pronto soccorso di Padova per le medicazioni e accertamenti.







Sulla vicenda è intervenuto il sindaco Massimo Bitonci: “Esprimo la mia solidarietà e quella di tutti i padovani al capo della mobile Marco Calì, ferito oggi ad un occhio, mentre faceva il suo mestiere. Tutti devono poter esprimere le proprie opinioni, anche in modo netto e scomodo. Nessuno però, nell'esercizio del diritto di parola, può tenere in ostaggio una città, occupare spazi pubblici o privati, impedire a chi vuole lavorare di farlo, aggredire le forze dell'ordine o accusarle di provocare. Mi auguro che i responsabili di quanto accaduto oggi a Padova siano individuati e puniti in modo esemplare. Questa è la città del dialogo, non sarà ostaggio di chi usa violenza”.



Il presidente del Veneto, Luca Zaia, condanna la violenza ed esprime solidarietà alle forze dell'ordine rimaste ferite. «Il confronto è il sale della democrazia - dice Zaia all'Ansa - Seppur duro, sempre confronto deve essere. Quando si trasforma in scontro, allora vuol dire che sono saltate le regole della civiltà». «Condanno quindi, senza se e senza ma - conclude Zaia - i fatti di violenza accaduti a Padova ed esprime la mia totale solidarietà alla polizia e alle forze dell'ordine rimaste ferite».



Il corteo si è sciolto intorno alle 12.30 dopo essere ritornato di fronte alla Prefettura. Ma la tensione potrebbe riprendere questa sera quando per le 19 i manifestanti torneranno in piazza per protestare contro le ordinanze sull'ordine pubblico decise dal sindaco Massimo Bitonci.




La manifestazione



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Il Gazzettino