PADOVA - Sono i primi, di sicuro non saranno gli ultimi. Perché l’esperienza in questo campo insegna che basta partire e poi il desiderio di controllare la...
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GLI INCONTRI
Ebbene anche a Padova dopo gli incontri informativi con i cittadini dei rioni Pescarotto, S. Carlo e Borgomagno, i primi a cui è stata inoltrata la proposta da parte della Polizia locale e dell’Associazione controllo di vicinato, sono state raccolte 30 adesioni, un decina per rione. A gennaio partirà un breve corso di formazione e poi anche Padova avrà le sue prime sentinelle. La scelta di restringere il campo sui rioni è voluta. Per funzionare il controllo dev’essere su piccola scala, notare i movimenti nell’arco di poche centinaia di metri, quasi strada per strada. Per questo fino ad ora hanno funzionato meglio i gruppi nei Paesi contermini e in provincia perché la copertura del territorio è minore e può essere fatta meglio.
IL PROTOCOLLO
Questa situazione è il frutto di un protocollo d’intesa firmato il 14 giugno scorso dal sindaco Giordani e dal Prefetto che hanno attivato le procedure per il Controllo del Vicinato, dunque una forma di assistenza alle forze dell’ordine benedetta dalle istituzioni.
Tecnicamente “il controllo del vicinato è una forma di controllo sociale effettuato dai residenti che, tramite la creazione di una rete tra vicini di casa, svolgono un’attività di sorveglianza qualificata e diffusa su tutto ciò che si verifica all’interno dei rioni, nei pressi delle abitazioni” annota il comando della Polizia municipale.
Ci sono stati tre incontri in altrettante sale di riferimento al territorio: 29 giugno in via Curzola per il rione Borgomagno, il 13 luglio in via Tonzig per il rione Pescarotto e il 27 novembre in via Aspetti per la zona San Carlo, nella sede della Polizia locale. In ognuno degli incontri sono state raccolte le adesioni.
LA FORMAZIONE
A gennaio comincerà il percorso di formazione degli aderenti, che si svilupperà in specifici incontri in cui l’Associazione controllo del vicinato e i referenti della Polizia locale forniranno le tecniche di contatto tramite chat dei diversi gruppi, e le modalità con cui le criticità ed i fatti di interesse di volta in volta osservati dovranno essere segnalati al coordinatore del gruppo e, quando necessario, agli organi di Polizia. I volontari potranno essere operativi entro gennaio. E subito dopo verrà posizionata la segnaletica verticale che evidenzia le zone aderenti al progetto.
Il controllo del vicinato, finora si è rivelato un ottimo strumento di contrasto soprattutto al fenomeno dello spaccio di stupefacenti, determinando l’allontanamento definitivo di spacciatori e clienti dalle zone residenziali.
Mauro Giacon Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino