Hallfredsson: «Ho ancora il Padova nel cuore, ma a noi serve assolutamente un punto»

Domenica l'ultima giornata della fase regolare con il Padova all'Euganeo per affrontare la Virtus Verona
PADOVA - «Spero che domenica possa andare bene ad entrambe le squadre. Non so come, ma me lo auguro». Già, perché il ritorno per la prima volta di...

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PADOVA - «Spero che domenica possa andare bene ad entrambe le squadre. Non so come, ma me lo auguro». Già, perché il ritorno per la prima volta di Emil Hallfredsson all’Euganeo nei panni di avversario capita proprio nella sfida che vale per Padova e Virtus Verona l’intero campionato: da una parte i biancoscudati sono obbligati a vincere per sperare nella serie B diretta, dall’altra i veronesi hanno bisogno di un punto per avere la certezza di non finire nei play out.


«Qualche mese fa, già pensando a quest’ultima giornata - afferma il centrocampista islandese - speravo che il Padova fosse già promosso e che noi fossimo ai play off, invece siamo tutti e due in una situazione particolare. Sinceramente siamo un po’ delusi perché puntavamo agli spareggi promozione, per cui non mi sento di festeggiare la salvezza che era l’obiettivo minimo. Senz’altro sul piano personale sarà una partita diversa, anche se poi quando scendo in campo lo faccio sempre per vincere, come del resto tutti i calciatori. Mi auguro che di conquistare almeno un punto, dopodiché se potrò abbracciare a fine gara qualche mio ex compagno perché avrà vinto il campionato lo farò volentieri. Sono legato al Padova e ai tanti ragazzi che giocano ancora lì, eravamo un bel gruppo l’anno scorso e mi sono trovato bene. Di sicuro la squadra è ancora forte».
 

OTTIMO LAVORO
Hallfredsson poi racconta: «Ho avuto Oddo come allenatore ai tempi dell’Udinese. Era partito con un filotto di vittorie, poi però è arrivata una serie di sconfitte. Ho avuto una buona esperienza con lui, è bravo e magari è stato un po’ sfortunato in passato. Ma adesso al Padova le ha vinte tutte in campionato, a parte il pareggio nello scontro diretto di Bolzano, per cui sta facendo benissimo. Se riesce a portare i biancoscudati direttamente in serie B significa che ha svolto un ottimo lavoro. Poi tutti gli allenatori vengono giudicati in base ai risultati ma, ripeto, con lui ho sinceramente avuto un’esperienza solo positiva».
Che Padova si aspetta? «Affronteremo una squadra che anche mentalmente sta benissimo dopo tutte queste vittorie di fila ed è anche motivata dal momento che deve vincere per forza. Come singoli è la più forte del campionato, poi il Sudtirol ha disputato una stagione incredibile e al momento è stata la migliore essendo in testa alla classifica. Ma, ripeto, domenica troveremo sulla nostra strada una grande squadra e per uscire dall’Euganeo almeno con un punto dobbiamo veramente giocare al cento per cento: è quello che proveremo a fare».


Nella partita d’andata siete riusciti a imbrigliare i biancoscudati sullo 0-0. «In quell’occasione abbiamo fatto una buona gara, siamo una formazione che gioca bene, facciamo tanto possesso ma abbiamo avuto qualche difficoltà nel concretizzare il nostro gioco, raccogliendo tanti pareggi. Speriamo domenica di disputare una buona partita: volevo andare ai play off e non ho alcuna voglia di finire ai play out, li voglio evitare a tutti i costi».
 

IL FUTURO
Tra un paio di mesi lei compirà trentotto anni, ma non ha alcuna intenzione di smettere. «Mi diverto troppo, è una passione e mi sento tanto bene fisicamente per cui non vedo il motivo di smettere. Abito con la famiglia a Verona a cinque minuti dal campo, riesco ad allenarmi al meglio ogni giorno e alla domenica mi sento in forma. Ho già deciso che continuo a giocare anche l’anno prossimo: è da dieci anni che mi dicono che sono vecchio, ma voglio andare avanti perché mi piace. A fine stagione valuterò la destinazione, essendo in scadenza».


A inizio giugno Hallfredsson inaugurerà due pizzerie a Reykjavik. «Sì, se tutto va bene. Da quattro-cinque anni io e mia moglie importiamo con il nostro marchio Oliva una settantina di prodotti italiani tra i quali olio, vino e spezie e adesso stiamo aprendo due pizzerie che si chiameranno Oliva La Madre Pizza. Facciamo una pizza di alta qualità, abbiamo preso due pizzaioli italiani, bravissimi ragazzi che si trasferiscono a Reykjavik. Del resto ogni tanto nella vita bisogna pensare anche a qualcosa di diverso dal calcio». Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino