PADOVA - Massimo Bitonci ha visto la sua giunta d centrodestra sgretolarsi nella notte fra venerdì e sabato: 17 atti di dimissioni sottoscritte da altrettanti...
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Matteo Salvini, Nicolò Ghedini ed Elisabetta Gardini erano intervenuti per Massimo Bitonci ieri in extremis: «Se davvero due consiglieri di Forza Italia pensano di mandare a casa il sindaco vuol dire schierarsi contro tutta la Lega e mettere in discussione le alleanze a ogni livello. La Lega è orgogliosa di come Massimo e la sua squadra hanno ripulito e rianimato Padova, e siamo solo all'inizio!», aveva assicurato il leader leghista. Sembrava che l'allarme fosse temporaneamente rientrato ma poi nella notte la situazione è precipitata ed è così finita l'era Bitonci a neppure metà mandato da sindaco.
L'ultima goccia che ha fatto traboccare il vaso è stato il caso Saia: l'insofferenza dell'assessore alla Sicurezza, Maurizio Saia, in lotta aperta col comandante della polizia locale e un nutrito gruppo di consiglieri (anche di maggioranza), il contuinuo tira e molla suelle sue dimissioni, ha logorato quello che restava dell'appoggio a Bitonci. Ieri la situazione a Palazzo Moroni era tesissima, eppure, ancora nel pomeriggio Bitonci ostentava tranquillità: «Tra l’assessore Saia e il comandante Paolocci ci sono alcune normali incomprensioni, chiamiamole pure "scazzi", come potrebbero esserci tra il sottoscritto o qualche altro assessore e un dirigente. A mio parere però – spiegava Bitonci – si tratta di divergenze che sono tranquillamente ricomponibili. Ed è proprio quello che cercherò di fare nelle prossime ore».
Nulla di fatto, ieri sera intorno alle 23 nello studio di un notaio in via Santa Lucia si è consumato l'ultimo atto della giunta. Ma anche questa ipotesi era stata già presa in considerazione ieri dall'ormai ex sindaco di Padova: «Se per una congiura di palazzo non avrò più i numeri in consiglio comunale - scandiva ieri Bitonci -, mi ricandiderò sindaco perché so che la maggior parte dei padovani è ancora con me».
IL DAY AFTER «La considero una congiura di palazzo per alcune parti e anche una spinta politica dovuta anche alla manifestazione di oggi, per la visibilità di una manifestazione così importante.
Il Gazzettino