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I titolari di bar, ristoranti, pizzerie e pasticcerie, quindi, hanno espresso forti preoccupazioni e lanciato un sos alle istituzioni. Sia Marcato che Bressa hanno risposto che stanno lavorando per favorire una pieno rilancio. Il titolare della delega al Commercio a Palazzo Moroni ha assicurato che i controlli anti-assembramento saranno effettuati non con l’intento di multare, bensì di spiegare quali sono le regole da rispettare. E le contravvenzioni scatteranno solo con i recidivi che non si sottometteranno alle restrizioni.
PALAZZO MORONI
«Il decreto sul rilancio – ha osservato – ha messo a disposizione dei Comuni risorse per azzerare il costo dei plateatici. E un’altra agevolazione sarà lo sconto sulla Tari, che pesa notevolmente sui loro bilanci. Quanto alle distanze, spero che il Governo trovi con la Regione un’intesa all’insegna del buonsenso per l’applicazione delle linee guida dell’Inail. La politica è chiamata a trovare un equilibrio tra economia e sanità. E’ pronta l’ordinanza che agevola le procedute per ottenere subito l’autorizzazione ad allargare i plateatici. Basterà un mail con allegata la planimetria per avere il via libera». Entrando poi nello specifico sulla questione-controlli ha ricordato: «Finora sono stati multati un locale di Piazza De Gasperi, dove c’era un assembramento costante e un altro di Piazza dei Signori, dopo che per tre volte avevamo avvisato il titolare perché davanti al suo bar stazionavano decine di persone che bevevano con la cannuccia. Pure in futuro si sanzionerà solo dopo aver dialogato: la linea del Comune non è certo quella di multare a raffica».
GOVERNO VENETO
Roberto Marcato, che nella giunta veneta ha la delega alle Attività Produttive, ha spiegato poi quanto si sta facendo a Palazzo Balbi per rilanciare questo comparto dopo il lockdown. «Stiamo cercando di capire – ha sottolineato – qual è il margine di discrezionalità che avrà la Regione rispetto alle schede Inail. Noi abbiamo predisposto un manuale sull’apertura che è diverso da queste ultime, perché se i nostri ristoranti dovessero attenersi ad esse, non aprirebbero. Penso per esempio ai bar che per pranzo fanno le insalatone: ma come si può pensare di far entrare un paio di persone alla volta, che devono poi restare a due metri di distanza? Inoltre, non possiamo trasformare ristoranti e pubblici esercizi in sale operatorie asettiche, perché pure la parte emozionale è importante: non è che chi va a bere il caffè ha lo stesso stato d’animo di chi va a operarsi le tonsille…». «Pertanto – ha aggiunto – tenendo conto delle indicazioni di un comitato scientifico, e di quelle imprescindibili dei titolari di queste attività che abbiamo il dover di far sopravvivere, è stato predisposto il vademecum. Non possiamo permetterci di perdere per sempre questi imprenditori che rappresentano storia, conoscenza, esperienza e tradizione del nostro territorio. Speriamo quindi che da lunedì si possa applicare il protocollo regionale, che è rispettoso della sostenibilità delle attività, senza prescindere dagli aspetti sanitari».
Nicoletta Cozza Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino