PADOVA - Si è speso in prima persona, come associazione "Beati i Costruttori di Pace", per ottenere la scarcerazione dei due rom del campo nomadi di via Longhin. Don Albino...
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Ma gli è andata male. L’associazione di don Albino ha recentemente preso in affitto un alloggio in via Roma, a Saletto: appartamento, che nelle intenzioni, avrebbe dovuto essere assegnato per brevi periodi a nuclei familiari in difficoltà. "Beati I Costruttori di Pace" l’ha concesso alla famiglia rom Braidic-Stoiko, i familiari di Betty Braidic, attualmente ospitata agli arresti domiciliari nel campo nomadi .
Don Albino Bizzotto sollecitava il cambio di "domiciliari": gli accertamenti dei carabinieri di Santa Margherita d’Adige hanno però evidenziato l’inidoneità dell’alloggio di Saletto. Lo stabile, composto da due unità abitative, è oggetto di una contesa tra gli eredi comproprietari.
Ancora più controverso il caso di Megaiber Stoiko, ristretto ai domiciliari a casa della suocera, in città. Don Albino ne ha proposto al giudice il trasferimento su un appezzamento a Villa Estense, dove avrebbe potuto utilizzare la roulotte del fratello Massimo, proprietario dell’area. Il responsabile dei "Beati" sostiene di essersi recato personalmente sul posto per verificarne le condizioni di vivibilità. Si tratterebbe - secondo don Albino - di uno "stabile signorile, migliore del domicilio permanente di tante famiglie sinti e rom". L’Arma ha però segnalato al gip il curriculum criminale del proprietario di terreno e roulotte. Di fronte al parere contrario del pm Benedetto Roberti, il giudice ha rigettato entrambe le richieste. Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino