Concerto al Pollini per Anna, morta a 14 anni

Concerto al Pollini per Anna, morta a 14 anni
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PADOVA - «Abbiamo spogliato questa serata dei suoi aspetti leggeri per lasciare spazio alla nuda musica delle mani e dei fiati dei nostri ragazzi che fanno sì che la nostra Anna sia qui, in mezzo a noi». Aveva la voce rotta Claudio Piron, presidente dell’associazione I Pollicini, mente introduceva con il direttore del conservatorio Leopoldo Armellini la serata dedicata ad Anna Modenese. Doveva essere una sera di festa all’insegna della musica, un appuntamento reso ancor più speciale dalle celebrazioni per il Carnevale. É invece diventato la prima di una lunga serie di occasioni per celebrare la memoria di Anna.

IN MEMORIA
Un’amica, un’allieva, una compagna di studio la cui tragica e improvvisa scomparsa ha lasciato nel totale sconcerto l’intera grande famiglia del Pollini. Ieri alle 18 a esibirsi sono stati proprio i giovani dell’orchestra I Pollicini, la formazione riservata alle future promesse della musica padovana di cui dallo scorso ottobre anche la 14enne era entrata a far parte nella sezione “Junior”. Anche lei avrebbe dovuto prendere posto sul palco dell’auditorium in quella serata evento con i musicisti e il pubblico in maschera. Anna invece seppur non fosse presente fisicamente è stata la protagonista, nella più triste però delle occasioni. Il programma avrebbe voluto un appuntamento festante, ricco di colori e travestimenti. Per espressa volontà del conservatorio invece nessuna maschera ha varcato la soglia, sul palco gli studenti erano in nero.
IL LUTTO

Lo aveva anticipato l’altro ieri Armellini: «Il concerto si farà e diventerà l’occasione per ricordare la nostra giovane allieva scomparsa. A tutti i partecipanti è però richiesto di non travestirsi per rispettare il grave lutto che stiamo vivendo» aveva spiegato il direttore. Sul palco i compagni di studio di Anna, che dall’autunno era entrata a far parte dell’orchestra ma che al Pollini era di casa da molto tempo. Vi era approdata tre anni fa facendo propria la grande passione per la musica che aveva sempre respirato in casa grazie al papà Alessandro, noto chitarrista. La 14enne aveva dapprima fatto parte del coro Voci bianche e lo scorso autunno aveva superato l’esame per intraprendere il corso preaccademico di flauto. «In altri secoli il Carnevale era l’occasione per esorcizzare la morte e che oggi per noi diventa simbolo di due momenti paradossali: l’inspiegabile morte di una ragazza giovanissima e il fare i conti con una psicosi che fa paura» ha proseguito. Il concerto è stato a rischio cancellazione proprio per l’allarme legato al Coronavirus, ma oltre duecento persone non hanno voluto mancare l’occasione per ricordare Anna. Assenti i genitori, ancora comprensibilmente chiusi nel loro dolore. «Anna vivrà sempre in noi. Vivrà in tante delle nostre iniziative – ha spiegato Armellini – Non abbiamo mai vissuto un evento tanto tragico e doloroso, per noi è la prima volta. É difficile, è paradossale ».
Serena De Salvador Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino