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Il capolinea sud del tram, domenica sera, è stato teatro di una violenta aggressione ai danni di un controllore. Il dipendente di BusItalia è stato colpito al volto da una raffica di pugni. A pestarlo è stato un tunisino in preda ai fumi dell’alcol. Lo straniero, in un primo momento, aveva messo nel mirino l’autista del metrobus lanciandogli una bottiglia di wodka, ma poi si è scagliato contro il controllore quando questo è intervenuto a difesa del collega ai comandi del tram rimediando una frattura alla zigomo. «Un gesto istintivo di aiuto - ha riferito il ferito - ad un collega in difficoltà».
Erano circa le 19 quando il tram era entrato al capolinea della Guizza in attesa di ripartire per la corsa successiva, i passeggeri erano già scesi ma l’autista ha visto che sul mezzo era rimasto un giovane ubriaco. A quel punto aveva aperto la cabina di guida e con calma, onde evitare incidenti, aveva cercato di convincere il tunisino a lasciare il tram. Per tutta risposta lo straniero aveva iniziato a dare in escandescenze, all’improvviso si era avvicinato e aveva lanciato una bottiglia di wodka all’interno del posto di guida che il conduttore aveva scansato. Di quanto stava succedendo a bordo della vettura si era accorto uno dei controllori, N.B. 48 anni, che si trovava al terminal della Guizza e, subito, ha pensato di correre in aiuto del collega che nel frattempo, aveva continuato senza risultati a cercare di convincere l’ubriaco a scendere.
Accortosi che sul tram era arrivata un’altra persona il tunisino si è agitato ancora di più e, dopo alcuni momenti di concitazione, è partito scagliandosi contro il controllore colpendolo al volto con un paio di pugni.
Si tratta dell’ennesimo episodio di aggressione avvenuto su tram e autobus perpetrato ai danni di personale di BusItalia. Una situazione che i dipendenti non possono più tollerare, come riferisce Vittorio Rosa di S.L.S., sigla che con SgB e Fast ha richiesto ieri mattina ufficialmente un incontro con il prefetto Renato Franceschelli: "Vogliamo discutere del tema sicurezza perché le aggressioni ai lavoratori sia autisti che verificatori, di tutte le entità, sono diventate una costante e quindi un rischio di lavoro effettivo. Ultimo episodio quello di domenica sera. Oltretutto vogliamo anche fare presente che in caso di infortuni BusItalia non permette ai dipendenti di essere assistiti durante le Commissioni infortuni da un rappresentante sindacale di loro scelta. Siamo al punto che se il sindacalista non è dei confederali la Commissione non viene nemmeno convocata. Nella richiesta inviata al Prefetto che abbraccia il tema sicurezza a tutto campo abbiamo inserito anche il problema Commissioni e, oltre alla problematica delle aggressioni abbiamo chiesto di discutere e chiarire i temi della sanificazione dei mezzi, dei controlli di assembramento alle fermate anche in vista della riapertura delle scuole e l’attuazione di ulteriori misure finalizzate a diminuire i rischi di contagio da Covid 19 sui mezzi pubblici. Il tutto senza dimenticare altre tematiche riguardanti i lavoratori da tempo sul tavolo senza soluzioni".
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Il Gazzettino