Effetti benefici? Non dimostrati. Le facili promesse di 40 acque minerali

Effetti benefici? Non dimostrati. Le facili promesse di 40 acque minerali
PADOVA - Chiare, fresche, dolci acque? Quelle minerali non sono proprio tutte limpide. Anzi, per meglio dire, non sono perfettamente sincere. Non mantengono, insomma, ciò...

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
99,98€
40€
Per 2 anni
ATTIVA SUBITO
OFFERTA MIGLIORE
ANNUALE
49,99€
19€
Per 1 anno
ATTIVA SUBITO
 
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
ATTIVA SUBITO

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
ATTIVA SUBITO
 
ANNUALE
49,99€
11,99€
Per 1 anno
ATTIVA SUBITO
2 ANNI
99,98€
29€
Per 2 anni
ATTIVA SUBITO
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 3 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
PADOVA - Chiare, fresche, dolci acque? Quelle minerali non sono proprio tutte limpide. Anzi, per meglio dire, non sono perfettamente sincere. Non mantengono, insomma, ciò che promettono. A smascherarle è stato un pool di ricercatori dell'Università di Padova che si è preso la briga di analizzare i siti web delle acque minerali italiane, scoprendo come gli effetti benefici di molte di loro non siano supportati da alcuno studio scientifico. L'uso massiccio del web marketing rende molto più difficile il monitoraggio delle indicazioni nutrizionali e sulla salute utilizzate nelle campagne pubblicitarie. Questo vale anche per le acque minerali, che spesso promettono e vantano effetti positivi senza che questi siano comprovati dalla scienza. Lo studio, condotto dal gruppo di ricerca dell'Unità di Biostatistica, Epidemiologia e Sanità pubblica del Bo, coordinato dal professor Dario Gregori...


 
e composto da Giulia Lorenzoni, Clara Minto, Matteo Temporin, Elisa Fuscà, Anna Bolzon, Gianluca Piras, Sabino Iliceto, Marco Silano, con il contributo dell'Istituto superiore di sanità (e appena pubblicato sulla prestigiosa rivista International Journal of Environmental Research and Public Health, ha esaminato in profondità i contenuti dei siti web per le acque in bottiglia prodotte in Italia.
La ricerca era volta a valutare se vengono segnalate indicazioni nutrizionali e sanitarie associate al consumo dell'acqua in bottiglia, quali tipi di indicazioni nutrizionali e sanitarie sono segnalate più frequentemente, e se le indicazioni sui possibili effetti benefici associate al consumo possano essere ritenute appropriate in base alle attuali indicazioni normative che richiedono, come principio generale, l'essere supportate da adeguate evidenze scientifiche.
Nell'analisi i ricercatori hanno condotto una rassegna del contenuto del sito web delle 253 acque in bottiglia prodotte in Italia e riportate nella relazione annuale di Bevitalia 20162017. Per ogni marca sono state esaminate le indicazioni relative alle proprietà preventive, curative o terapeutiche dell'acqua segnalata.
«Sono state identificate quaranta acque in bottiglia che includevano informazioni potenzialmente fuorvianti non coerenti con la direttiva europea sullo sfruttamento e la commercializzazione di acque minerali naturali - spiega Gregori - Abbiamo notato in particolare come le informazioni sugli effetti salutistici riportate nei siti web, non sufficientemente supportate da riscontri scientifici o di letteratura, si riferiscanoper lo più a possibili effetti benefici per le vie urinarie e sistemi cardiovascolari, ma spesso allargandosi fino a dichiarazioni di efficacia in ambiti particolari o anche sull'estetica del potenziale consumatore. I risultati del lavoro di ricerca evidenziano, utilizzando il case study sull'acqua in bottiglia, che il monitoraggio del contenuto dei siti web è altrettanto essenziale di quello sulle etichette, per evitare pratiche di marketing inappropriate, tali per cui il consumatore può ricevere indicazioni fuorvianti su possibili effetti salutistici non adeguatamente supportati da evidenze scientifiche».

Quali sono le conclusioni cui giungono i ricercatori? «I risultati del nostro studio dimostrano che il contenuto del sito web a volte fornisce informazioni fuorvianti ai consumatori, anche grazie a una regolamentazione incerta in questo delicato settore. L'uso di indicazioni fuorvianti in materia di salute e nutrizione sul web è un problema emergente di salute pubblica, che richiede l'attenzione delle autorità legislative». Alla fine dei conti, ad essere false sarebbero le parole, più che le minerali.
Federica Cappellato Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino