PIOVE DI SACCO (PADOVA) - Avrebbe abusato ripetutamente della sorella della sua convivente quando la ragazzina aveva soltanto tredici anni. E avrebbe allungato in...
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Sono accuse infamanti quelle da cui dovrà difendersi davanti ai giudici del tribunale un quarantaduenne maresciallo dell’Aeronautica militare in forza alla base di Poggio Renatico (Ferrara), con domicilio a Cerea, nel veronese. Il sottufficiale non ha inteso avvalersi di riti alternativi. È convinto di poter dimostrare la propria innocenza. Il giudice Chiara Bitozzi non ha potuto far altro che rinviarlo a giudizio. Il processo si aprirà il prossimo 13 maggio. La presunta vittima si è costituita parte civile con gli avvocati Andrea Sanguin e Federica Turlon. L’imputato sarà difeso dai legali Fabio Zambelli e Paola Menaldo.
La ragazza, oggi ventenne, ha trovato soltanto di recente la forza di raccontare gli agguati tesi dall’ex cognato che avrebbe agito con mosse fulminee approfittando del suo stato di inferiorità fisica e psichica, per via della giovanissima età e degli stretti legami di parentela.
Le prime ammissioni sono state raccolte da un’insegnante della studentessa, nel lontano 2011. Dopo la segnalazione ai Servizi sociali le indagini sono state condotte dagli uomini della Squadra mobile, con la supervisione del pm Giorgio Falcone. I fatti contestati risalgono al periodo 2006-2007.
Sarebbero avvenuti nell’abitazione della minore, in un paese del Piovese, a Udine e in una località dell’altopiano d’Asiago. Stando all’accusa in sei occasioni il maresciallo avrebbe allungato le mani sulla ragazzina, tentando di baciarla e di violare la sua intimità. Con una tecnica pressochè identica avrebbe cercato di palpeggiare il seno di un’amica e coetanea della tredicenne. Quest’ultima non si è costituita parte civile. La relazione tra il sottufficiale e la sorella della vittima si è definitivamente interrotta nel 2009. Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino