Ovovia Trieste-Opicina: il comitato contrario annuncia battaglia legale

Ovovia Trieste-Opicina: il comitato contrario annuncia battaglia legale
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TRIESTE - «È arrivato il momento di ricorrere alle vie legali. Dopo un anno di lavoro e studio, le forzature che l'Amministrazione ha fatto nell'iter del progetto sono talmente gravi che è necessario appellarsi a un arbitro imparziale per verificare se le norme di legge siano state rispettate». Lo afferma William Starc, coordinatore del Comitato no ovovia, contrario alla realizzazione dell'opera a Trieste che collegherà il centro città con il Carso. Il costo ammonta a 62 milioni. Il Comitato, annuncia una nota, si muoverà su più fronti: «Sostenendo le legittime opposizioni dei residenti alla variante 12 al Piano Regolatore» e «predisponendo un ricorso al Tar in merito al Piano di Fattibilità Tecnica Economica».  

A causa dei "costi ingenti", il Comitato chiede «un forte sostegno da parte della cittadinanza» e avvia una raccolta fondi. L'obiettivo, spiega, «è arrivare a 10 mila euro in appena 20 giorni per coprire i costi di carte bollate e avvocati». «Da molti mesi la cittadinanza ci stimola a muoverci per vie legali, è l'ora di passare dalle parole ai fatti - conclude Starc - la responsabilità deve essere condivisa, così come gli oneri. Chiediamo quindi alla cittadinanza di sostenere economicamente la battaglia per permetterci di arrivare fino in fondo. Dobbiamo bloccare questo progetto inutile, impattante e insostenibile, dobbiamo farlo per il bene di Trieste, prima che sia troppo tardi». Il 6 febbraio, intanto, scadranno i termini del bando per presentare le offerte per la realizzazione della cabinovia che dovrà essere ultimata entro la fine del 2024.

 

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Il Gazzettino