Overdose, morta in casa una ragazza di 36 anni: trovata dopo 12 ore

VENEZIA Le volanti della Polizia hanno recuperato dopo 12 ore il corpo della ragazza morta di overdose
VENEZIA Quando il medico legale chiamato dalla polizia l’ha visitata, lei, una trentaseienne veneziana, era già morta da almeno dodici ore. Uccisa da...

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VENEZIA Quando il medico legale chiamato dalla polizia l’ha visitata, lei, una trentaseienne veneziana, era già morta da almeno dodici ore. Uccisa da un’overdose di eroina, probabilmente una partita tagliata male, per poi essere lasciata lì, in una casa a Santa Croce, non distante da Riva De Biasio. Abbandonata nell’appartamento in cui l’hanno trovata prima i medici del 118 e poi gli agenti delle volanti, arrivati a Santa Croce nel primo pomeriggio di ieri. I due quarantenni veneziani che erano con lei in casa nella notte tra giovedì e venerdì, quella dello sballo fatale, sono stati interrogati in questura per provare a tracciare un canovaccio di quanto accaduto. Nessuna accusa formale era stata contestata ai due, almeno fino a ieri sera, solo domande: come mai i soccorsi sono stati chiamati soltanto dodici ore dopo? E ancora: i due quarantenni avrebbero potuto fare qualcosa che invece non hanno fatto? 

 
Al resto, cioè a chi avesse rifornito la droga al terzetto, alla ricostruzione della serata, così come all’analisi dello stupefacente, penseranno le indagini della polizia e della scientifica, coordinati dal sostituto procuratore di Venezia, Alessia Tavarnesi.

Ma intanto quello che risuona è un allarme sul fronte del ritorno della droga in città. Il caso della morte della trentaseienne residente a Dorsoduro - e finita, durante lo scorso Carnevale, al centro di un video virale sotto il ponte di Calatrava - è il quarto caso di morte per overdose in tre settimane nel territorio della Città metropolitana, dopo la preoccupante escalation del 2018 che aveva portato a una dozzina di morti per l’eroina gialla. Prima di lei, a metà della scorsa settimana era toccato ad un artigiano di 46 anni di San Donà che, a quanto pare, in un’altra occasione aveva rischiato la vita per overdose mentre si trovava al lavoro. In quell’occasione il personale medico sandonatese era riuscito a salvarlo in extremis. 
In precedenza, erano stati stroncati da un’overdose di eroina gialla due mestrini di 20 e 44 anni, circostanza che aveva fatto preoccupare per il ritorno di uno stupefacente che negli anni scorsi si era affacciato sul mercato, con enorme successo ed effetti devastanti. 

Nicola Munaro
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Il Gazzettino