Overdose di eroina, lo strazio della mamma: «Marco era sereno, stavamo partendo per le vacanze»

Marco Della Libera, 26 anni, assieme alla madre Teresa e alla sorella Margherita
VITTORIO VENETO - Stava partendo per le ferie Marco della Libera, il giovane operaio 26enne trovato morto in bagno dai nonni sabato mattina, la vigilia di Ferragosto, per sospetta...

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VITTORIO VENETO - Stava partendo per le ferie Marco della Libera, il giovane operaio 26enne trovato morto in bagno dai nonni sabato mattina, la vigilia di Ferragosto, per sospetta overdose. Lo racconta la mamma Teresa, che non si dà pace per la scomparsa improvvisa del figlio, da Caneva nel pordenonese dove abita da diversi anni, e dove anche Marco aveva abitato, fino ai 20 anni. Aveva parlato con lui solo poche ore prima, venerdì, e nulla lasciava presagire qualcosa di tragico.

IL DOLORE
«Ho sentito Marco venerdì sera, avevamo pianificato di incontrarci a Cervia durante le ferie la prossima settimana – racconta con un groppo alla gola - Lui stava partendo per le Marche. Invece siamo qui a piangere per una tragedia, la sua morte improvvisa». Ancora non sono state stabilite con certezza le cause della sua morte. C’è il sospetto di una overdose, questo sì, con lo spettro dell’eroina gialla, ma ovviamente si attendono per i prossimi giorni l’esito degli esami e dell’autopsia disposta dal magistrato.

LA VITA
La scomparsa di Marco ha sconvolto la vita di due famiglie: lui teneva i rapporti con entrambi i genitori, Massimo a Vittorio Veneto e Teresa a Caneva, e viveva con i nonni paterni da sei anni. Fino ai 20 anni, dopo la separazione dei genitori, aveva abitato con la madre Teresa e la sorella Margherita a Caneva nel pordenonese. Poi dopo aver superato alcuni problemi legati alla droga, da cui sembrava essere uscito con un percorso riabilitativo, si era trasferito dai nonni paterni che lo hanno aiutato molto a San Giacomo di Veglia. «Stava bene, aveva trovato subito lavoro a Colle Umberto dalla Samoa, aveva una vita serena, lavorava, faceva sport, era fisicamente forte. Ci frequentavamo regolarmente - dice la mamma – Solo una settimana fa era a cena da noi per il compleanno della sorella. Voglio dire che viveva serenamente il rapporto con le sue famiglie, aveva l’affetto di tutti quanti noi. Ora possiamo guardare solo le sue foto, i momenti che passava con noi».

IL CORDOGLIO


Marco Della Libera aveva vissuto tutta l’adolescenza e giovinezza a Caneva, aveva frequentato le scuole, il giro di amici, e anche il paese dove tutti lo conoscevano è sotto choc. Qui aveva avuto anche i primi problemi da cui però era uscito: «Si era poi trasferito – racconta Teresa – era diventato un ragazzo a posto, dopo il problema aveva spostato l’area delle amicizie, ci sentivamo sempre, e ci siamo lasciati venerdì con il suo messaggio: “ci aggiorniamo” mi ha detto. Invece non potremo più sentirlo». Ma può esserci stata una ricaduta. Dopo i problemi passati aveva lasciato certi giri di amicizie. «Sulla sua morte per ora si possono fare solo supposizioni – conclude la madre – Non abbiamo ancora nulla di certo. Ma lui era una persona speciale, con tantissimi amici, si era ricostruito una vita e tutti i rapporti importanti, aveva fatto delle scelte giuste, per questo era speciale. Ora siamo in attesa di disposizioni per poter organizzare i funerali».
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Il Gazzettino